"Si demolisce il passato", l'architetto Beffo Toffolon sull'abbattimento dell'ex municipio per far spazio a un parcheggio: "Si rischia di cancellare la memoria collettiva"
A Telve via libera alla demolizione dell'ex municipio per realizzare un parcheggio. L'architetto, socio e già presidente di Italia Nostra, Beppo Toffolon: "Già oggi c'è ampia possibilità di abbattere edifici storici, un primo passo verso la riforma per cancellare il patrimonio storico trentino?"
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TRENTO. "Si demolisce il passato, un esempio di edificio a carattere monumentale nel centro del paese". Queste le parole di Beppo Toffolon, architetto, socio e già presidente di Italia Nostra, sul progetto del Comune di Telve di abbattere l'ex municipio per far spazio a un parcheggio. "La Provincia inoltre finanzia al 90% l'operazione, un costo di 300 mila euro".
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Il sindaco ha annunciato la notizia in Consiglio comunale. L'edificio è stato acquistato negli scorsi anni da un privato con l'obiettivo di costruire un parcheggio. Una decisione che lascia perplesso l'architetto. "Non è un immobile di stile neo-classico - evidenzia Toffolon - ma ha comunque le sue particolarità architettoniche. Inoltre è stata la sede del Comune, dell'Ana e dei vigili del fuoco: c'è un passato interessante, una memoria collettiva che rischia di essere cancellata invece che valorizzata".
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Dubbi che riguardano anche la resa "estetica". "L'edificio si inserisce in un contesto, un elemento di riferimento che può essere considerato un punto saliente e un landmark del territorio. L'abbattimento per realizzare un parcheggio rischia di interrompere la continuità architettonica e di lasciare un 'buco' difficile da colmare".
Preoccupazioni che si inseriscono in un ragionamento complessivo sull'ipotesi di riforma della Provincia con l'assessore Mattia Gottardi per agevolare (e incentivare) gli interventi, anche radicali, sull'esistente. "Ci sono molti edifici storici in Trentino che rischiano l'abbattimento già oggi, una dinamica di suburbanizzazione dei nostri paesi. Una lottizzazione delle periferie che potrebbe radere al suolo il patrimonio culturale trentino", conclude Toffolon.