Forti a Trento dalla mamma, il comitato 'Una chance per Chico' non c'è: ''Troppo clamore mediatico''. Biancofiore: ''Finalmente a casa sua, nel mio Trentino. Grazie Meloni''
Il 65enne condannato per omicidio è atterrato sabato in Italia e nel giro di poche ore ha ottenuto il permesso per andare a trovare la mamma 96enne (nonostante le proteste della polizia penitenziaria). L'incontro nel quartiere di Cristo Re dove ad accoglierlo c'erano decine di persone, con tantissimi giornalisti

TRENTO. Tutto in poche ore. Arrivo in Italia con volo di Stato (a bordo di un Falcon con bandiera tricolore il cui viaggio sarebbe costato oltre 130mila euro ai contribuenti con conseguente esposto del Codacons alla Corte dei Conti per cattivo uso di risorse pubbliche). Accoglienza in pompa magna con tanto di presidente del consiglio e diretta del Tg1. Trasferimento al carcere di Verona, foto-selfie con Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d'Italia da dentro la prigione (pratica assolutamente fuori dal seminato) e ieri, in tempi record, il via libera del giudice ad incontrare la madre a Trento (con attacco della polizia penitenziaria per la disparità di trattamento evidente rispetto alle migliaia di carcerati italiani che si sognano permessi visite così rapidi).
Oggi Chico Forti è tornato a Trento dopo 24 anni di carcere per omicidio negli Stati Uniti e ha potuto, così, incontrare la mamma e gli affetti più cari. L'incontro con la madre di circa 4 ore arriva dopo 16 anni che non la vedeva (la mamma ha 96 anni). Forti è arrivato nel quartiere di Cristo Re nel primo pomeriggio scortato dalla polizia penitenziaria e ad accoglierlo c'erano alcune decine di persone (moltissimi giornalisti). Non il comitato ''Una chance per Chico'' (magari, singolarmente, qualche membro vi ha partecipato ma il comitato come 'istituzione' no) che negli ultimi 25 anni ha sensibilizzato l'opinione pubblica e promosso iniziative riguardo il caso di Forti e sostenuto Chico durante la sua detenzione negli Stati Uniti.
La ragione è semplice e la spiega Lorenzo Moggio presidente del comitato: "Il clamore mediatico che si è creato attorno alla vicenda del ritorno di Chico è stato eccessivo. Abbiamo lavorato in silenzio per 25 anni con in testa un solo obiettivo, quello che lui tornasse in Italia il prima possibile. Siamo felicissimi che sia avvenuto e, come ho già avuto modo dire pubblicamente, non gli faremo mancare certamente il nostro supporto, ma preferiamo mantenere - come abbiamo sempre fatto - un basso profilo. Oggi lui è salito a Trento per incontrare la mamma e questa è l'unica cosa che conta. Per il resto non commento".
E indubbiamente la strumentalizzazione politica della vicenda sta assumendo contorni davvero ingombranti. Oggi è arrivata anche l'opinione di Michaela Biancofiore presidente del Gruppo parlamentare del Senato Civici d’Italia - Noi Moderati - Maie: ''È in queste ore che Chico raggiunge la sua Trento per riabbracciare dopo 16 anni l’ultranovantenne mamma Maria che lo aspetta con il suo piatto preferito: i canederli. A casa sua, nel mio Trentino ad attenderlo, ci saranno anche il fratello Stefano e l’instancabile zio Gianni che ha lottato per il suo ritorno senza mai darsi pace. Che emozione immensa, per Chico. Oggi la magistratura italiana ha dato prova di celerità e sensibilità e auspico che questa efficienza possa sempre essere d’esempio per il futuro. Un grazie da tutto il Trentino Alto Adige alla Premier Meloni che ha reso possibile questo insperato rientro, e a tutti coloro che hanno permesso l’incontro con la madre che scalda inevitabilmente i cuori di tutti gli italiani”.