Mandato d'arresto della Corte penale internazionale per Putin: “E' responsabile della deportazione di bambini ucraini in Russia”
L'organo internazionale, che ha sede all'Aia (nei Paesi Bassi), ha emesso un mandato d'arresto per il presidente russo Vladimir Putin e per Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dell'infanzia al Cremlino: sono accusati di aver deportato illegalmente in Russia bambini ucraini
L'AIA. Deportazione illegale di bambini ucraini in Russia: è questa l'accusa mossa il 17 marzo dalla Corte penale internazionale al presidente russo Vladimir Putin, per il quale l'organo con sede all'Aia (nei Paesi Bassi) ha emesso un mandato d'arresto. Secondo la Corte, il principale tribunale a livello internazionale per quanto riguarda i crimini di guerra e contro l'umanità, ci sono “motivazioni ragionevoli” per ritenere che Putin “abbia la responsabilità penale individuale” per il crimine di guerra, che sarebbe stato commesso “nel territorio occupato ucraino almeno dal 24 febbraio 2022”.
La Corte penale internazionale ha poi emesso un mandato d'arresto anche per Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dell'infanzia al Cremlino, accusata dello stesso crimine. La decisione della Corte non avrà con ogni probabilità risvolti a livello pratico, visto che l'Icc (International criminal court) non ha una propria polizia e si affida alle autorità degli Stati membri, ma il presidente russo sarà potenzialmente a rischio se dovesse viaggiare all'interno di Paesi che aderiscono allo Statuto di Roma della Corte penale.
Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina sono state molte le voci che hanno denunciato la sistematica deportazione di minori in Russia (Qui un lavoro della Yale school of public health, Qui un'inchiesta del New York Times e Qui una di Associated Press). La stessa Russia, scrive Reuters, non ha nascosto il programma con il quale ha portato in territorio russo migliaia di bambini ucraini, presentandolo però come una campagna umanitaria per la protezione degli orfani e dei bambini abbandonati nella zona di conflitto.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di una decisione “storica” da parte della Corte penale internazionale, sottolineando come i bambini deportati potrebbero essere “ben più” di 16mila. La riposta del Cremlino non si è fatta attendere: le autorità russe hanno parlato di accuse “scandalose e inaccettabili”, sottolineando come le decisioni della Corte siano “nulle” in Russia (che, come Stati Uniti e Cina, non è uno Stato membro dell'Icc).