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"Una nuova era": Sinn Féin vince per la prima volta le elezioni in Irlanda del Nord. Ora i nazionalisti puntano alla guida del governo

Per la prima volta nella sua storia, in Irlanda del Nord è Sinn Féin il partito che è riuscito ad ottenere la maggioranza dei seggi in Parlamento: l'ex 'braccio politico' dell'Ira (che punta a riunificare l'Irlanda del Nord con la Repubblica d'Irlanda) potrà nominare il primo ministro

Di Filippo Schwachtje - 08 maggio 2022 - 09:28

BELFAST. Negli oltre 100 anni di storia del Paese, non era mai successo che in Irlanda del Nord fosse un partito nazionalista ad ottenere la maggioranza dei voti nel Parlamento locale: con una storica vittoria però, ora per la prima volta Sinn Féin, l'ex 'braccio politico dell'Ira' che punta alla riunificazione dell'Irlanda del Nord con la Repubblica d'Irlanda, ha superato il principale partito unionista e potrà nominare il prossimo primo ministro.

 

I sondaggi avevano da tempo preventivato la vittoria di Sinn Féin, alla quale ha contribuito anche il crollo del Dup (il Democratic Unionist Party, principale partito unionista) che ha pagato secondo molti l'appoggio fornito negli scorsi anni alla Brexit. Dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea infatti, proprio l'Irlanda del Nord è stata al centro di numerose discussioni, culminate nell'approvazione di un protocollo che in sostanza prevede la permanenza di Belfast nel mercato unico europeo, allontanando quindi di fatto l'Irlanda del Nord da Londra.

 

Nel frattempo Sinn Féin già parla di una “nuova era” dopo che il partito si è assicurato 27 dei 90 seggi presenti nel Parlamento nordirlandese, 3 in più di quelli ottenuti dal Dup, che a sua volta avrebbe già chiuso alla possibilità di formare un esecutivo con il partito nazionalista. Per il momento dunque la vittoria di Sinn Féin resta un passaggio principalmente simbolico, visto che in base agli accordi di pace di 25 anni fa il governo di Belfast deve essere formato da un primo ministro ed un vice (espressioni delle maggiori forze nazionaliste e unioniste) con poteri uguali.

 

Se gli unionisti dovessero quindi rifiutarsi di entrare in un governo guidato da un primo ministro di Sinn Féin la situazione di stallo dovrebbe essere gestita direttamente dal governo di Londra. Anche la prima ministra scozzese e leader del partito nazionale (che dopo le elezioni nel 2021 aveva annunciato un nuovo referendum sull'indipendenza della Scozia dal Regno Unito) Nicola Sturgeon si è complimentata con Sinn Féin, mentre a Belfast dopo la vittoria dei nazionalisti si è tornati a parlare di riunificazione, nonostante una campagna elettorale incentrata su altri temi.

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