La Russia afferma di aver ucciso 11 foreign fighters italiani nella guerra in Ucraina: “Per loro non vale il diritto internazionale”
Secondo il “bollettino” diffuso dal Cremlino sarebbero 11 gli italiani uccisi dall’esercito russo mentre “partecipavano a operazioni militari” nella guerra in Ucraina
ROMA. Il “bollettino” diffuso dal Cremlino parla di 11 italiani uccisi dall’esercito russo mentre “partecipavano a operazioni militari” nella guerra in Ucraina. L’indiscrezione è stata diffusa dal Corriere della Sera che sottolinea come la comunicazione arrivi direttamente da Mosca, anche se ci sono seri dubbi sulla sua attendibilità.
Sempre secondo la nota diffusa dalla Russia (comunicazioni simili sarebbero state fatte pervenire anche ad altri ministeri europee) nelle fila della resistenza ucraina ci sarebbero una sessantina di foreign fighters italiani. Come spiegava Paolo Berizzi alcuni italiani stanno combattendo sia tra i separatisti filorussi del Donbass che con le forze di difesa ucraine. Alcune settimane fa in Ucraina aveva perso la vita Edy Ongaro miliziano italiano che dal 2015 combatteva in Donbass al fianco delle repubbliche separatiste.
Al momento però Mosca non ha fornito prove in merito a quanto sostenuto, inoltre non sono state fornite indicazioni precise su nessuno degli italiani che sarebbero stati uccisi dall’esercito russo. Dal Cremlino però è arrivato anche un avvertimento verso i combattenti stranieri che si sono schierati con l’Ucraina, a quelli che sono stati definiti “mercenari” Mosca ha detto che non intende applicare le norme del diritto umanitario internazionale.
Nel frattempo, come riportato da askanews, il coordinatore delle Nazioni Unite per la crisi in Ucraina Amin Awad, ha chiesto “l’interruzione immediata” dei combattimenti a Mariupol in modo che i civili intrappolati nella città possano essere evacuati. Le vite di decine di migliaia, tra cui donne, bambini e anziani, sono in gioco a Mariupol”.