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"In Ucraina e in Russia violazioni sistematiche dei diritti umani". La denuncia di Amnesty International contro l'invasione militare russa

Il portavoce Noury: "Sono ormai quasi quattro milioni le persone fuggite dall’Ucraina e oltre 14.000 gli arresti dalle autorità russe nei confronti di coloro che esprimono il loro dissenso riguardo alla guerra". L'organizzazione si sta impegnando a contrastare il crimine di aggressione della Russia contro l’Ucraina e a chiedere protezione per migliaia di civili

 

Di F.C. - 05 aprile 2022 - 19:26

TRENTO“L’invasione militare russa in Ucraina rappresenta un atto illegale che vìola palesemente il diritto internazionale e i diritti umani. Fin dai primi giorni del conflitto, Amnesty International si è mobilitata per raccogliere prove che consentano di processare i responsabili di tali gravi crimini e garantire giustizia a coloro che ne sono stati vittime". Sono queste le parole di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, che oggi è impegnata a contrastare il crimine di aggressione della Russia contro l’Ucraina e a chiedere protezione per migliaia di civili, sia coloro che sono rimasti nel paese che quelli che sono riusciti a lasciarlo. 

 

L'aggressione della Russia ha mostrato al mondo gli effetti devastanti della guerra sulla popolazione civile ucraina, sulla libertà d’espressione in Russia e sulla stessa architettura internazionale dei diritti umani. A distanza di poco più di un mese dall’inizio dei bombardamenti, il bilancio è disastroso: "Sono ormai quasi quattro milioni le persone fuggite dall’Ucraina, gli sfollati interni hanno superato i sei milioni e la brutale repressione delle autorità russe nei confronti di coloro che esprimono il loro dissenso riguardo alla guerra ha portato finora a oltre 14.000 arresti". 

 

Dall’inizio dell’invasione, Amnesty International si sta battendo per l’istituzione e il pieno rispetto di corridoi umanitari sicuri per i civili; sta verificando e documentando crimini come gli attacchi indiscriminati contro la popolazione in Ucraina, i sospetti attacchi illegali che hanno distrutto o danneggiato infrastrutture civili, come ospedali e scuole, l’uso di armi vietate dalle convenzioni internazionali come le bombe a grappolo, allo scopo di favorire la giustizia internazionale e processare i responsabili. L’organizzazione sta inoltre monitorando e denunciando l’arresto dei dissidenti nelle piazze russe e la censura imposta dal Cremlino sui media e sull’opinione pubblica contraria alla guerra.

 

"Stiamo inoltre portando avanti un importante lavoro di sensibilizzazione e pressione, a livello nazionale e internazionale - aggiunge - per denunciare la campagna senza precedenti lanciata dalle autorità russe contro il giornalismo indipendente, il movimento contro la guerra e le voci dissidenti. Abbiamo lanciato un appello mondiale al governo russo sollecitandolo a rispettare il diritto internazionale, a proteggere i civili e a fermare l’aggressione contro l’Ucraina". 

 

Da oltre 60 anni Amnesty si batte in difesa di chi non ha voce e "non ci fermeremo finché nel mondo non sarà garantita giustizia per tutte e tutti". 

 

Scegliere di devolvere il 5x1000 ad Amnesty International significa sostenere, in modo concreto, l’intervento dell’organizzazione nei 71 paesi del mondo in cui opera. Tra le attività che il 5x1000 permette di sostenere, quella strategica di ricerca e validazione delle prove, tramite il lavoro del Crisis Evidence Lab, un team multidisciplinare che utilizza, da remoto, strumenti di indagine digitale all'avanguardia per verificare, documentare e segnalare tempestivamente le violazioni dei diritti umani. 

 

“Un cambiamento reale per un mondo più equo è possibile – ricorda Noury - ma per permettere ad Amnesty International di continuare a denunciare i fili spinati che in tanti luoghi del mondo soffocano le libertà e i diritti umani c’è bisogno dell’aiuto di tutte e tutti”.

 

L’organizzazione è impegnata anche in attività di pressione su governi, istituzioni e aziende affinché agiscano per promuovere e far rispettare i diritti umani; in campagne e azioni per diffondere la cultura dei diritti umani e favorire i necessari cambiamenti legislativi attraverso raccolta firme, mobilitazioni, eventi culturali e artistici ed educazione nelle scuole.

 

 

#AMNESTYISYOU: IL 5X1000 PER DIFENDERE I DIRITTI UMANI

 

Sono almeno 67 gli stati nel mondo che nel 2021 hanno introdotto nuove norme che hanno inciso negativamente sulla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica; sono 84 gli stati che continuano ad imprigionare arbitrariamente i difensori dei diritti umani; almeno 48 quelli che respingono migranti e rifugiati attraverso i confini o li rimpatriano illegalmente; e sono almeno 85 gli stati che ancora fanno uso eccessivo o non necessario della forza durante le manifestazioni. Per contrastare tutto questo e difendere i diritti umani laddove sono sistematicamente calpestati, dal 1961 Amnesty International dà voce a migliaia di persone che vedono minacciate o violate la propria dignità e libertà. Una battaglia pacifica ma determinata, che ha consentito all’organizzazione, in 61 anni, di salvare oltre 50.000 persone, tre vite al giorno.

 

Con la campagna #Amnestyisyou, l’organizzazione chiede di sostenere il suo impegno, in Ucraina e nel resto del mondo, perché i diritti umani sono un patrimonio di cui è fondamentale prendersi cura ogni giorno e tutelare la vita di chi li vede minacciati o calpestati è possibile ed è una responsabilità collettiva. Ognuna e ognuno di noi può fare la propria parte sostenendo la campagna 5x1000 di Amnesty International Italia attraverso un gesto semplice e gratuito, come apporre una firma sulla propria dichiarazione dei redditi, inserendo il codice fiscale 03 03 11 10 582. Maggiori informazioni e approfondimenti su https://www.amnesty.it/sostienici/5x1000/  

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