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'De-nazificare' significa 'de-ucrainizzare': la propaganda del Cremlino tra rieducazione, lavori forzati per la popolazione e cambio di nome per l'Ucraina

In un articolo apparso negli scorsi giorni sull'agenzia di stampa russa Ria Novosti è stato spiegato nel dettaglio cosa significa 'de-nazificare'. Il titolo è eloquente (“Cosa dovrebbe fare la Russia in Ucraina”) ed alla luce dell'orrore emerso domenica a Bucha pare che la “neutralizzazione e de-nazificazione” dell'Ucraina consista in sostanza con la 'de-ucrainizzazione' del Paese. E quindi con la sua scomparsa

Di Filippo Schwachtje - 05 aprile 2022 - 17:33

TRENTO. Non appena sono state diffuse le immagini e le testimonianze dell'orrore compiuto dalle forze armate russe a Bucha (Qui Articolo), il Cremlino si è affrettato a negare, arrivando addirittura ad additare come false le fotografie dei cadaveri di civili con le mani legate dietro la schiena lasciati per strada nella piccola cittadina a nord di Kyiv (ricostruzioni poi puntualmente smentite, anche grazie ad una serie di immagini satellitari, da numerose fonti tra cui la Bbc ed il New York Times). In un lungo articolo apparso negli scorsi giorni sull'agenzia di stampa russa Ria Novosti però, è stato spiegato nel dettaglio il significato di 'de-nazificazione': il titolo è eloquente (“Cosa dovrebbe fare la Russia in Ucraina”) ed alla luce dell'orrore emerso domenica a Bucha pare che per la propaganda di Mosca la “neutralizzazione e de-nazificazionedell'Ucraina consista in sostanza con la 'de-ucrainizzazione' del Paese. E quindi con la sua scomparsa.

 

Nell'articolo, come spiega Micol Flammini sul Foglio, si sottolinea innanzitutto come la 'de-nazificazione' non possa applicarsi solo ai vertici politici dell'Ucraina, ma alla maggior parte della popolazione. In sostanza tutti gli ucraini che hanno imbracciato le armi devono essere eliminati, perché responsabili del “genocidio del popolo russo”. Come detto, per la propaganda russa la 'de-nazificazione' deve coincidere con la 'de-ucrainizzazione': l'Ucraina (vista come niente di più che un costrutto artificiale anti-russo) dovrebbe quindi perdere il suo nome ed i suoi legami con l'Occidente e con l'Europa, visto che “a differenza della Georgia e dei Paesi baltici, l'Ucraina, come la storia ha dimostrato, è impossibile come Stato nazionale ed i tentativi di costruirne uno portano naturalmente al nazismo”.

 

Sul territorio (che secondo l'autore dell'articolo non potrebbe più quindi chiamarsi Ucraina) il processo di 'de-nazificazione' non potrebbe durare meno di una generazione, quindi 25 anni. Nel dettaglio, per 'de-nazificare' il Paese sarebbe necessaria innanzitutto la liquidazione delle forze armate 'naziste' (intese come qualsiasi forza armata dell'Ucraina), l'istituzione di forme di autogoverno popolare e di milizie nelle zone 'liberate', l'installazione dei media russi, ritiro e proibizione dei materiali didattici, inchieste sulle responsabilità personale sui crimini di guerra e sulla diffusione dell'ideologia 'nazista', la pubblicazione dei nomi dei 'complici' del regime 'nazista' e lavoro forzato per ricostruire le infrastrutture distrutte, monumenti alle vittime del 'nazismo' oltre che l'inclusione di norme permanenti di 'de-nazificazione'.

 

In sostanza secondo quanto riportato su Ria Novosti l'obiettivo dell'”operazione speciale militare” sarebbe la cancellazione dell'Ucraina intesa come Stato. Ovviamente non è chiaro se il 'piano' riportato dall'agenzia di stampa sia lo stesso del presidente russo Vladimir Putin: quel che è certo però è che l'articolo è apparso su una delle principali agenzie di stampa russe, controllata dallo Stato e quindi con ogni probabilità letto ed approvato prima della pubblicazione.

 

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