"Una storia a lieto fine": trovano un ragazzo (confuso e che non ricorda il proprio nome) in un locale dell'ospedale. Grazie alle indagini la scoperta

GAVARDO. "Una storia a lieto fine". A raccontarla sono stati nelle scorse ore gli agenti della polizia locale della Valle Sabbia, che sui social hanno premesso: "Venerdì mattina è giunta in Comando una richiesta di intervento dall'ospedale di Gavardo".

Dall'ospedale riferivano: "Abbiamo trovato un ragazzo in un locale dell'ospedale ma non ci dice come si chiama e perché si trova qui. Ha anche un comportamento strano". Dopo la telefonata le forze dell'ordine si sono immediatamente portate sul posto.

"Raggiunto il ragazzo, gli chiediamo i documenti, ma non li aveva - riferiscono gli agenti -. Non ricordava nemmeno il suo nome, dove abitava e cosa avesse fatto fino a poco prima. Con sé aveva solo un taccuino dove aveva scritto alcuni appunti, ma nulla sembrava portare alla sua identificazione".

Il giovane è stato quindi affidato ai sanitari e nel frattempo gli agenti si sono dati da fare con tutti i mezzi a disposizione per fare luce sulla questione: "Lo facciamo con la riservatezza che richiede la situazione: condividendo anche la sua fotografia in un gruppo interforze".

Poi, dopo oltre un giorno di attesa, la bella notizia: "Alla Questura di una città del Molise, un padre ha sporto denuncia di scomparsa del figlio. La fotografia allegata alla denuncia ci ha fatto capire che si trattava del ragazzo trovato il giorno prima in ospedale".

Così i poliziotti hanno contattato il padre per rassicurarlo, facendogli sapere che il figlio stava bene (mandandogli anche delle foto): "L'uomo ha così tirato un sospiro di sollievo e, dopo averci ringraziato, ci ha comunicato che sarebbe venuto a Brescia per prendere il figlio. Una storia a lieto fine".