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Comelico, indice di vecchiaia altissimo, tasso di mortalità maggiore e spopolamento in rapida crescita: come si incide sulla salute delle persone

I dati epidemiologici sulla salute in Val Comelico, unito ai trend di spopolamento e invecchiamento della popolazione, evidenziano una situazione che la rende un’area cui prestare attenzione sotto il profilo sanitario

Di Sandy Fiabane - 03 marzo 2025 - 18:21

COMELICO. L'indice di vecchiaia (rapporto ultra 65enni su 0-14enni) è di 302 molto elevato rispetto al dato provinciale (265), Veneto (202) e Italiano (193); dal 2001 al 2023 la popolazione residente (6.700 persone) è diminuita del 18% (Belluno è calata del 6%); il tasso di mortalità (per tutte le cause) è maggiore del tasso provinciale (1181 vs 1045 su 100 mila abitanti) in particolare per malattie del sistema cardiocircolatorio e per neoplasie; adesione agli screening “femminili” inferiori alla media provinciale; in controtendenza (ma per solo due nati in più rispetto all’anno precedente) l’indice di natalità in aumento (4,8).

 

I dati epidemiologici sulla salute in Val Comelico, unito ai trend di spopolamento e invecchiamento della popolazione, evidenziano una situazione che la rende un’area cui prestare attenzione sotto il profilo sanitario. Per questo, sulla scia del ciclo di convegni “Salute oltre la città” promossi dall’Ulss Dolomiti per la sanità di montagna, si è tenuto sabato nella sala della Comunità Montana di Santo Stefano di Cadore l’incontro “Comelico in salute”, cui era presente l’intera comunità attraverso amministrazioni locali, istituzioni, il mondo della scuola, delle parrocchie, del volontariato e delle associazioni sportive.

 

Dopo i saluti istituzionali, Giuseppe Dal Ben, commissario Ulss Dolomiti, ha sottolineato l’importanza dell’impegno di tutti per la tutela della salute e ha fatto il punto sui servizi offerti ai residenti in Comelico, a partire dal potenziamento dell’ospedale di Pieve, con il poliambulatorio potenziato con 22 specialità, l’implementazione delle attività chirurgiche e un percorso che lo vede come riferimento per gli interventi sul melanoma. Riprendono inoltre i ricoveri all’alcologia di Auronzo, grazie alla collaborazione con l’Università di Padova, e in Comelico sarà sperimentato il “fisiovan” per la fisioterapia a domicilio.

 

Cosa ci dicono però i dati?

 

“Per la popolazione della Val Comelico - rileva Alessandra Buja, professoressa del Laboratorio di valutazione dei servizi sanitari e della promozione della salute - mostrano una situazione epidemiologica diversa rispetto alla popolazione dell’Ulss 1.

 

Anzitutto i cittadini soffrono un eccesso di mortalità sia generico, per tutte le cause, sia specifico per la mortalità cardiovascolare. Sull’incidenza di tumori, invece, rispetto al dato regionale è maggiore l’incidenza dei tumori al colon retto e fegato nell’uomo e di tumore allo stomaco e melanoma per la donna. Inoltre, seppur il dato non sia statisticamente significativo, c’è un grande carico di malattia dovuto al disagio psichico e di incidentalità alle cadute”.

 

Se è pur vero che, sul fronte della prevenzione, c’è stato nel 2024 un significativo miglioramento dell’adesione allo screening del tumore al colon retto, resta però bassa quella agli screening mammografico e citologico. Per questo, prosegue Buja, “è importante iniziare un programma e un cammino di promozione della salute nella comunità, sia per la prevenzione primaria tramite l’adozione di stili di vita salutari sia con il coinvolgimento dell’intera comunità, del sociale e delle forze di volontariato”.

 

Oggi è già molto attiva una medicina di gruppo integrata per promuovere la salute tra gli assistiti ed è in evoluzione l’assistenza domiciliare, soprattutto per gli over 65. Inoltre il progetto “Comelico in salute” ha già avviato diverse iniziative, mentre l’Ulss e la comunità si sono impegnate a migliorare gli stili di vita della comunità, ridurre il carico delle malattie prevenibili nella popolazione fragile, il disagio psichico, l’incidenza e la mortalità dei tumori prevenibili e il danno derivante da incidenti e traumi.

 

Infine, per ovviare alla chiusura notturna della Galleria Comelico, la postazione SUEM di Santo Stefano è stata potenziata con il medico di emergenza di notte, oltre che dalla guardia medica, e nei giorni di chiusura totale è previsto il medico di emergenza anche di giorno.

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