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Cimici nei letti della struttura d'accoglienza, 'Sportello Casa per Tuttə' attacca: "Avevamo segnalato la cosa a novembre. Istituzioni e gestore sapevano ma non hanno fatto nulla"

A voler far chiarezza sulle "responsabilità" istituzionali della situazione sono i volontari dello Sportello Casa per Tuttə: "Solamente dopo una formale denuncia da parte nostra ai Nas gli organi provinciali hanno stanziato 70 mila euro e disposto una sanificazione risultata completamente fallimentare e circoscritta ad una sola delle strutture infestate"

Pubblicato il - 05 marzo 2025 - 15:21

TRENTO. "Le istituzioni comunali e provinciali, e anche l'ente gestore, erano consapevoli della situazione ma hanno permesso che gli utenti vivessero in condizioni degradanti e fortemente lesive della loro dignità, e hanno ignorato il rischio della diffusione dell'infestazione".

 

Ad affermarlo sono i volontari dello Sportello Casa per Tuttə – Trentino che in una nota spiegano di voler far chiarezza sulle "responsabilità" istituzionali in relazione all'infestazione di cimici dei letti a Casa Maurizio – la struttura destinata all'accoglienza e gestita dall'associazione "Amici dei senza tetto" per conto del servizio Politiche sociali della Provincia di Trento.

 

A comunicare il fatto, lo scorso 25 febbraio, era stato il Comune di Trento con una nota (QUI ARTICOLO) con il sindaco Franco Ianeselli che aveva firmato un'ordinanza che sollecitava l'associazione a trasmettere all'Apss "un piano di intervento contenente le azioni intraprese e quelle che si intendono adottare, con le relative tempistiche", questo "per provvedere al ripristino delle condizioni igienico sanitarie".

 

A distanza di quasi dieci giorni dall'ordinanza, Sportello Casa per Tuttə sceglie quindi di "far chiarezza sulla situazione effettiva e sulle responsabilità di ciascuna istituzione coinvolta" spiegando: "Le allarmanti condizioni igienico-sanitarie all’interno della struttura in questione - così come anche a Casa Paola, come ammesso pubblicamente dell’ente gestore in data 12 febbraio - erano state da noi denunciate nel mese di novembre alle istituzioni competenti, in primis all’Assessore provinciale Tonina, a seguito delle ripetute segnalazioni delle persone che alloggiano nella struttura, tutte rimaste inascoltate".

 

Ad essere sottolineato nel comunicato diffuso dai volontari è come "le istituzioni comunali e provinciali, quanto l'ente gestore fossero consapevoli della situazione", permettendo ugualmente che gli utenti vivessero in determinate condizioni, ignorando inoltre il rischio di diffusione dell'infestazione.

 

"Solamente dopo una formale denuncia da parte nostra al Nucleo Antisofisticazioni e sanità di Trento – prosegue la nota – gli organi provinciali hanno stanziato 70 mila euro e disposto una sanificazione risultata completamente fallimentare e circoscritta ad una sola delle strutture infestate".

 

Ad essere puntualizzato è come "purtroppo tale risultato fosse prevedibile" in quanto "nel corso della sanificazione l’utenza non è stata trasferita in una struttura alternativa né si è provveduto al cambio dei materassi infestati in maniera efficace".

 

La lente d'ingrandimento viene poi posta sulle tempistiche dell'ordinanza del sindaco, "emessa solo dopo diversi mesi dalla presa di coscienza del problema". Problema che, viene specificato, "era già stato comunicato ai Servizi sociali del Comune" a partire dall'estate del 2024.

 

"Esprimiamo rammarico e indignazione per la palese negligenza istituzionale nei confronti di minori in tenera età, donne in gravidanza e persone vulnerabili" prosegue la nota, rimarcando il fatto che questi siano "costretti a convivere da mesi" con un parassita le cui punture causano eruzioni cutanee, allergie severe, infezioni batteriche secondarie e forte stress psicologico.

 

"Con fermezza chiediamo che vengano immediatamente identificate strutture alternative adatte ad ospitare nuclei familiari – conclude la nota – e che Casa Maurizio venga disinfestata in modo definitivo. Chiediamo inoltre che venga disposta la sanificazione di Casa Paola".

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