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Cercano di salvare un cane denutrito e tenuto all'aperto ma il proprietario lo fa sopprimere: "Scusaci Sheila, volevamo darti un'altra possibilità ma siamo arrivati tardi"

Bearsandothers: "Di queste situazioni, purtroppo, ce ne sono molte e noi proviamo a prevenire e dare una mano, ma spesso ci troviamo di fronte a muri insormontabili di indifferenza e insensibilità". Ecco la (triste) storia della cagnolona Sheila

Di S.D.P. - 20 febbraio 2025 - 10:37

TRENTO. Quella della cagnolona Sheila è una storia che nessuno avrebbe mai voluto raccontare. Almeno non con tale esito. Complicata e tristissima, è avvenuta a Trento e a renderla nota sono stati i referenti dell'associazione "Bearsandothers", che esordiscono: "Di queste situazioni, purtroppo, ce ne sono molte e noi proviamo a prevenire e dare una mano, ma spesso ci troviamo di fronte a muri insormontabili di indifferenza e insensibilità".

 

"Ci sono storie che non vorremmo mai raccontare, ma purtroppo siamo arrivati ad un punto di non ritorno - proseguono dall'associazione -. Da circa un mese stavamo monitorando un cane all’esterno di un’abitazione di Trento, perché ci erano pervenute parecchie segnalazioni".

 

Una delle ultime con particolare insistenza, evidenziava uno stato pietoso dell’animale: una anziana femmina di razza Labrador di nome Sheila. "Recatici sul posto, pur non essendo veterinari, ci siamo accorti che questo cane, solo alla vista, appariva molto denutrito, ma nonostante la magrezza continuava a muoversi seppur molto lentamente nello spazio limitato del giardino, con una cuccia per riparo molto piccola e non sicuramente riscaldata".

 

E spiegano ancora: "Abbiamo scoperto che questo cane non usciva da mesi da quel giardino. Il suo piccolo giardino era diventata la sua tomba, perché ricordiamoci che lasciare un cane da solo 24 ore su 24 è uno stato di abbandono, perseguibile per legge. Non abbiamo avuto collaborazione dal proprietario, perché le nostre intenzioni erano quelle di farci cedere il cane, senza procedere a denunce, per dargli la possibilità di vivere gli ultimi momenti di vita amato e coccolato. Ma non ci siamo riusciti e per noi questo è uno smacco tremendo".

 

Dopo la visita dei referenti di "Bearsandothers", infatti, il proprietario si sarebbe recato dal veterinario, "chiedendo e ottenendo l'eutanasia del cane. Sempre più cani subiscono trattamenti simili - concludono -. Lo diciamo perché siamo a conoscenza di altri casi. Chiediamo ai veterinari di valutare bene prima di procedere con l’eutanasia, perché nel codice deontologico che sottoscrivono, è ben chiaro quando e come tale pratica possa essere applicata. Non certo per sbarazzarsi di un animale con cattiveria".

 

"Sappiamo che ci sono situazioni sociali anche pesanti, come persone che rimangono sole e non vogliono più il cane, ma crediamo che nel 2025 ci siano altre possibilità rispetto alla soppressione. Gli animali non devono pagare per le miserie umane. Scusaci Sheila volevamo darti un’altra possibilità, ma siamo arrivati tardi. Buon ponte piccola anima innocente".

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