Ivan D'Amore, poliziotto ed ex candidato di Fratelli d'Italia, arrestato per sfruttamento della prostituzione. Tra i suoi cavalli di battaglia la lotta... alla prostituzione
Secondo gli inquirenti il poliziotto e la sua "collaboratrice" avevano creato un vero e proprio "giro" che fruttava circa 70mila euro al mese: avevo subaffittato 3 appartamenti, due a Treviso e uno a Martellago, diventati dei veri e propri bordelli e, oltre al servizio di "locazione", D'Amore e la 50enne colombiana si occupavano anche del trasporto delle donne in aeroporto o in diverse stazioni ferroviarie
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TREVISO. Il "giro" che avevano messo in piedi fruttava circa 70mila euro al mese.
Ivan D'Amore, poliziotto di 30 anni originario della Sicilia e residente a Preganziol, militante di Fratelli d'Italia (era stato coordinatore proprio del circolo di Preganziol), è stato tratto in arresto in flagranza di reato dalla Squadra Mobile di Treviso per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Insieme a lui è stata arrestata anche una donna di 50 anni di nazionalità colombiana, sua amica e socia in affari. D'Amore è stato ammanettato a Treviso, mentre stava riscuotendo l'affitto settimanale (400 euro) di uno degli appartamenti trasformati in luoghi d'appuntamento a luci rosse con prostitute e transessuali, per lo più di origine sudamericana.
Secondo gli inquirenti il poliziotto e la sua "collaboratrice" avevano creato un vero e proprio "giro" che fruttava enormi guadagni: avevo subaffittato 3 appartamenti, due a Treviso e uno a Martellago, diventati dei veri e propri bordelli e, oltre al servizio di "locazione", D'Amore e la 50enne colombiana si occupavano anche del trasporto delle donne in aeroporto o in diverse stazioni ferroviarie. Per mascherare meglio l'attività operavano un vero e proprio continuo turnover negli appartamenti.
Il 30enne era stato sospeso qualche mese fa dal servizio all'aeroporto di Tessera per altri accertamenti e, pur non percependo più un reddito, aveva un tenore di vita decisamente alto, fatto di viaggi, vacanze e feste. L'inchiesta era partita a giugno del 2023 e, dopo nove mesi d'indagini con appostamenti e telecamere, è scattato l'arresto per D'Amore, che è stato scarcerato e, dopo la convalida, sottoposto all'obbligo di firma.
Nel 2019 si era candidato alle elezioni comunali di Preganziol nella lista "Civica Preganziol", sostenuta da Fdi, appoggiando con il centrodestra la candidatura a sindaco di Valeria Salvati. Aveva ottenuto 111 voti, risultando il più votato senza però riuscire ad entrare in consiglio comunale.
Sui manifesti elettorali sosteneva la lotta contro la prostituzione e indicava il tema della sicurezza come "uno stile di vita": tra le altre proposte che aveva avanzato c'era anche quella d'istituire una sala operativa con videosorveglianza e dei turni serali per combattere la prostituzione, i furti e garantire la sicurezza sulle strade.
Fratelli d'Italia fa sapere che D'Amore non fa più parte del partito dal 2022 e prende le distanze rispetto alle accuse. La sua ultima apparizione in pubblico risale a metà febbraio, durante la cerimonia del Giorno del ricordo.
"Non c'è stato sfruttamento - queste le parole del difensore degli indagati al Gazzettino -. Il giudice ha infatti convalidato le misure, ma per favoreggiamento. Il denaro incastrato riguardava il canone d'affitto, non le prestazioni. Il mio assistito ha ammesso di aver subaffittato gli appartamenti per motivi economici: dopo la sospensione dal servizio aveva bisogno di soldi".