Sanità sempre più in crisi, "E' giunto il momento che la politica si assuma le proprie responsabilità": i sanitari del Trentino Alto Adige scioperano
L'occasione è l'adesione allo sciopero nazionale di 24 ore per il giorno 5 dicembre: i professionisti infermieri e sanitari del Trentino Alto Adige manifesteranno assieme a Bolzano

TRENTO. Aumento dell'incentivo per i rientri in servizio, indennità di confine per arginare la fuga dei professionisti sanitari, ulteriori risorse economiche per il contratto della sanità e poi ancora aggiornamento professionale in orario di servizio ed a carico dell’azienda e la revisione delle dotazioni organiche, oggi inadeguate. Sono queste le richieste che arrivano da Nursing up alla Provincia di Trento.
L'occasione è l'adesione allo sciopero nazionale di 24 ore per il giorno 5 dicembre: i professionisti infermieri e sanitari del Trentino Alto Adige manifesteranno assieme a Bolzano. Le iniziative di protesta riguarderanno tutti professionisti sanitari della sanità pubblica, comparto e dirigenza medica, infatti anche i sindacati medici Cimo-Fesmed ed Anaao-Assomed scioperano e manifesteranno.
“Il governo nazionale – spiega in una nota Nursing Up del Trentino - appare sempre più in uno stato confusionale, le Province di Trento e Bolzano sono al palo ed in stallo per dinamiche politiche interne, la sanità pubblica è ormai in una crisi che appare irreversibile, è giunto il tempo che la politica si assuma le proprie responsabilità, nei confronti dei professionisti sanitari e dei cittadini, la salute è un diritto universale e costituzionale che deve essere tutelato”.
L'obiettivo dei professionisti è quello di “scendere in piazza a difesa della sanità pubblica, a difesa della sicurezza e della qualità delle cure, a difesa del loro benessere lavorativo e familiare sempre più compromesso”.
Le richieste sono state presentate a livello nazionale ed a livello delle singole province di Trento e Bolzano, che sono abilitate ad una contrattazione autonoma primaria a livello provinciale perchè “Non solo dovranno recepire i miglioramenti che possono derivare dalla contrattazione nazionale, ma possono agire in autonomia con fondi e specifiche direttive contrattuali” spiegano i sindacati.