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Da Serodoli alla Panarotta, anche in Trentino ambientalisti in campo contro ''La realizzazione di nuovi impianti, piste da sci e innevamento programmato''

Due le iniziative previste il 12 marzo. L'obiettivo è quello di sottolineare la necessità di un concreto cambio di paradigma per lo sviluppo delle montagne della penisola in grado di reimmaginare l’inverno tramite nuovi modelli che si sleghino dalla monocultura impiantistica e dello sci da discesa

Pubblicato il - 07 marzo 2023 - 19:30

TRENTO. “Basta ai nuovi impianti sciistici” arriva anche dal Trentino il grido di allarme lanciato dalla mobilitazione nazionale “Reimagine Winter”, organizzata in tutta Italia da numerose associazioni, comitati e gruppi spontanei che si occupano di urgenze legate a tematiche ambientali e sociali che impattano le aree montane.

 

Occorre “fermare i finanziamenti e progetti legati alla realizzazione di nuovi impianti, piste da sci e innevamento programmato considerato il cambiamento climatico in atto che obbliga all’elaborazione di nuove strategie economiche dei territori alpini, in particolar modo per quelli a forte vocazione turistica legata allo sci da discesa”. Questo uno dei punti della mobilitazione nazionale per il 12 marzo (QUI L'ARTICOLO). L'obiettivo e quello di sottolineare la necessita di un concreto cambio di paradigma per lo sviluppo delle montagne della penisola in grado di reimmaginare l’inverno tramite nuovi modelli che si sleghino dalla monocultura impiantistica e dello sci da discesa.

 

“Ancora una volta – scrivono i promotori dell'iniziativa - la stagione invernale, con la sua quasi totale assenza di precipitazioni nevose e le alte temperature registrate fino ad altissime quote, ci ricorda in modo netto e deciso la sempre più paradossale condizione ambientale, economica e sociale in cui si trovano le terre alte”.

 

L'iniziativa si svolgerà, come detto, domenica 12 marzo in 11 località di 8 regioni italiane (tre in Lombardia, una in Piemonte, due in Trentino, una in Veneto, una in Friuli Venezia-Giulia, una in Emilia Romagna, una in Lazio e una in Abruzzo). Le località diventate simboliche di un problema ormai diffuso su tutte le montagne italiane sono Monte San Primo (Lombardia), Monte Campione (Lombardia), Piani di Artavaggio (Lombardia), Alpe Devero (Piemonte), Serodoli (Trentino), Panarotta (Trentino), Arabba (Veneto), Sella Nevea (Friuli-Venezia Giulia), Corno alle Scale (Emilia Romagna), Terminillo (Lazio), Roccamorice (Abruzzo).

 

Associazioni, comitati, gruppi spontanei e singoli attivisti si raduneranno per ribadire - insieme - che un futuro diverso, slegato da logiche socio-economiche anacronistiche, non solo è possibile ma è diventato assolutamente necessario.

 

Per quanto riguarda il Trentino due le iniziative organizzate. La prima a Serodoli con ritrovo alle 9.30 al parcheggio del sentiero di lago Nambino per una camminata. La seconda iniziativa con ritrovo ore 9.30 al parcheggio degli impianti Panarotta 2002. Alle 10 ci sarà la partenza verso la cima passando per gli attuali impianti di risalita.

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