Venti anni di carcere per l'assassino di Agitu. L'avvocato: ''In processi come questo non vince nessuno''. Le parti civili: ''Soddisfatti della sentenza''
La condanna data a Suleiman Adams, dopo il rito abbreviato, è di 15 anni e 8 mesi per omicidio e 4 anni e 4 mesi per la violenza sessuale. Il giudice ha poi stabilito 50 mila euro di danni per ciascuna delle parti civili rappresentate dai famigliari di Ideo Gudeta Agitu. L'avvocato Nicola Zilio: "Il pubblico ministero ha chiesto una pena molto severa, il giudice è andato addirittura oltre e quindi questo credo dimostri l'estrema serietà che è stata data da questo giudice a questa vicenda”

TRENTO. Ha abbassato gli occhi. Non ha pronunciato nessuna parola. E così ha fatto per tutte le oltre quattro ore di processo Suleiman Adams, l'assassino reo confesso di Ideo Gudeta Agitu che oggi è stato condannato a 20 anni di carcere per omicidio e per violenza sessuale. Pochi minuti prima delle 14 il giudice Enrico Borrelli ha letto la sentenza con una pena inflitta maggiore rispetto a quella che era stata richiesta dal Pubblico ministero Giovanni Benelli che aveva chiesto di applicare la pena di 19 anni e quattro mesi di reclusione.
Suleiman Adams ha ascoltato parola per parola la sentenza. Lo ha fatto senza dire nulla. Al termine della lettura si è avvicinato l'avvocato Nicola Zilio, suo legale, forse per spiegargli nel dettaglio la decisione del giudice. Suleiman si è poi alzato guardando sempre in basso ed è stato portato dagli agenti al mezzo che lo ha riaccompagnato al carcere di Trento.

“In processi come questo non c'è una parte che vince e una parte che perde” sono le prime parole dell'avvocato Nicola Zilio legale di Suleiman Adams . “E' impossibile vincere o perdere – continua - in un processo di omicidio nel quale l'imputato ha confessato. Credo che sicuramente il clamore mediatico di questa vicenda abbia avuto un suo riflesso non indifferente nel processo. Il pubblico ministero ha chiesto una pena molto severa, il giudice è andato addirittura oltre e quindi questo credo dimostri l'estrema serietà che è stata data da questo giudice a questa vicenda”.
E' un giudizio di soddisfazione per la condanna quello che arriva invece dalle parti civili. “Siamo soddisfatti – ha spiegato l'avvocato Giovanni Guerini - perché dal dispositivo risulta che tutte le nostre richieste, soprattutto per la gravità della violenza sessuale commessa, sono state accolte”.
Ideo Gudeta Agitu
La 40enne etiope, Agitu, era arrivata in Trentino nel 2010 dopo essere scappata dalle violenze e dagli scontri in Etiopia e dopo aver ricevuto diverse minacce dal governo. Aveva lavorato prima in un bar per poi darsi all'allevamento delle capre. Quindici all'inizio per poi espandere la propria attività a circa 180 capi. Negli ultimi anni aveva aperto anche il suo primo punto vendita a Trento in piazza Venezia.

L'imprenditrice è morta nella mattina del 28 dicembre 2020, giorno in cui, solo in serata, era stato ritrovato il corpo, ormai senza vita.
Agitu era stata colpita diverse volte con gravi ferite alla testa che si erano poi rivelate mortali. Successivamente l'allora 32enne, Suleiman Adams, aiutante di Agitu si era cambiato i vestiti sporchi di sangue e non si era più mosso dalla stalla fino a quando sono arrivati i carabinieri. L'uomo, portato in caserma a Borgo Valsugana, ha subito confessato l'omicidio.
Il movente dell'omicidio è di tipo economico, per “l'incontenibile ira di non vedere accolte le sue richieste che egli sentiva come particolarmente impellenti in quanto destinate a far pervenire denaro alla sua famiglia d'origine”.
Vi è poi la contestazione aggiuntiva del reato di violenza sessuale. L’imputato si sarebbe masturbato fino a raggiungere l’orgasmo in presenza di Agitu mentre la stessa era agonizzante a terra. Un reato punito dall’art. 609bis del codice penale, ritenuto reato autonomo e non collegato direttamente e causalmente con l’omicidio.
Suleiman Adams
Suleiman vive in Italia da ormai molti anni. E' stato fin dall'inizio bracciante agricolo in Calabria e in Liguria e da sempre ha quindi lavorato nel settore dell'agricoltura e dell'allevamento.
Ha continuato nel corso degli anni a mantenere i contatti con la propria famiglia. I soldi guadagnati venivano mandati in Ghana per aiutare la moglie e i quattro figli ma anche molte altre persone vicine alla propria famiglia.
Il movente di tipo economico
L'omicidio è avvenuto a causa di un movente di tipo economico. Tutto è nato da un diverbio con la vittima a causa dalle condizioni lavorative dell'uomo e dalle sue richieste di pagamento di alcuni arretrati del suo stipendio. Questo un punto ritenuto fondamentale dalle difesa sottolineato anche nell'arringa finale del processo.
La condanna
La condanna è arrivata dopo oltre quattro ore di processo nelle quali sono intervenuti il pubblico ministero, le parti civili e la difesa con un'arringa di oltre un'ora.

La condanna data a Suleiman Adams, dopo il rito abbreviato, è di 15 anni e 8 mesi per omicidio e 4 anni e 4 mesi per la violenza sessuale. Il giudice ha poi stabilito 50 mila euro di danni per ciascuna delle parti civili rappresentate dai famigliari di Ideo Gudeta Agitu.