Passo Rolle, un altro sabotaggio. Zortea: ''Per tranciare i cavi usata una mola a disco''
Le indagini portate avanti dai carabinieri hanno permesso di individuare un secondo tentativo di sabotaggio e questa volta sarebbe stata coinvolta la seggiovia Paradiso

CAVALESE. Il danno causato alla seggiovia Ferrari sul passo Rolle non è l'unico provocato nei giorni scorsi. Le indagini portate avanti dai carabinieri e le verifiche eseguite dai tecnici hanno confermato che è avvenuto un secondo attentato questa volta a danno della seggiovia Paradiso.
Si tratta, in questo caso, di un tentativo visto che il taglio del cavo non è avvenuto ma sono presenti dei segni che dimostrano la volontà di qualcuno di danneggiarlo. La Paradiso, al momento, è una seggiovia chiusa e non sarebbe stata avviata nemmeno sabato prossimo.
I carabinieri stanno verificando diversi ipotesi e raccogliendo gli elementi necessari per riuscire ad individuare l'autore o gli autori del gesto. Intanto, proprio in queste ore, sono stati avviati i lavori per lo smontaggio dei seggiolini della Ferrari per poi riuscire a sostituire in tempi brevi la fune danneggiata.
“Stiamo lavorando a pieno ritmo – ha spiegato il presidente Giacobbe Zortea – per cercare di arrivare a far ripartire l'impianto. Abbiamo due alternative: sostituire l'intera fune oppure sostituirne una parte, quella danneggiata. Gli ingegneri stanno correndo come dei fulmini e si stanno interfacciando con la Provincia per capire se è possibile cambiare solo un trefolo”.
Capire se cambiare un'intera fune oppure solo un trefolo, ovviamente, cambia sia i tempi che il costo dell'intervento. “Nella peggiore delle ipotesi – spiega Zortea – costerebbe sui centomila euro avere una fune di circa 2 chilometri. Ma accanto a questo c'è il costo del lavoro e dei tanti operai impegnati”.
Sul danno causato alla Ferrari, l'ipotesi che si fa strada è quella che sia stata una “mano esperta”. A confermarlo è lo stesso presidente della società: “sono stati usati strumenti che non tutti hanno a casa – spiega - una mola a disco a batteria non è così comune. Quindi avere l'attrezzatura, saperla usare e sapere che tagliare un trefolo non mette a rischio la tua persona e nemmeno la gente che sale ma blocca l'impianto non è da tutti”.
Al momento non ci sono ipotesi sugli autori del gesto. “I carabinieri stanno indagando – conclude Giacobbe Zortea – e si stanno anche valutando i rapporti che aveva la vecchia proprietà. Noi non abbiamo mai avuto problemi, ma i danni potrebbero essere stati fatti da chi aveva delle vecchie ruggini con la vecchia società. Anche perché noi abbiamo riconfermato i dipendenti e non abbiamo altri problemi. Abbiamo investito sull'acquisizione della Sitr Rolle e abbiamo progetti importanti per questa zona”.