Troppi progetti inattuati sulla Val di Gresta
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
“Il Ministero delle politiche agricole ha inserito il sistema agricolo terrazzato della Val di Gresta nel registro nazionale dei paesaggi rurali”. Il titolo che richiamava in prima pagina un articolo contenuto all’interno di un quotidiano trentino insieme ad una suggestiva fotografia di paesaggio, induceva a ritenere che il riconoscimento fosse già stato ottenuto.
Leggendo l’articolo si è capito che il traguardo agognato dai sindaci di Ronzo Chienis e di Mori potrà semmai essere raggiunto solo nell’autunno del 2019. Nel frattempo un gruppo di lavoro coordinato dall’architetto Francesca Bertamini allargato a varie figure professionali dovrà effettuare una serie di indagini per confermare che la Val di Gresta possiede i requisiti fisici ed antropici per meritare l’ambito inserimento nel registro di paesaggio rurale.
Nel corso di 50 anni la Valle di Gresta è stata fatta oggetto di almeno tre progetti che avrebbero dovuto consentire un suo rilancio integrale e integrato. Non ultimo quello legato al Patto Territoriale che ha portato in valle una montagna di finanziamenti utilizzati senza alcuna coerenza con il Patto.
La storia dovrebbe indurre i promotori a pensare seriamente ad una revisione radicale della realtà produttiva, organizzativa e sociale della valle. Per recuperare il tempo perduto è ancora possibile.