Tanto entusiasmo per il corso di imprenditore agricolo della Fondazione Mach
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Non contano i nomi, ma quello che le persone dicono con convinzione. Domanda posta a due giovani tra i 30 ed i 40 anni che hanno frequentato con profitto il corso biennale di 600 ore gestito dalla Fondazione Mach per il conseguimento del brevetto di imprenditore agricolo.
Quale è stata la materia di insegnamento che vi è piaciuta di più? Risposta di entrambi, lei con diploma di scuola superiore, lui ingegnere uniti da un amore maturato a S. Michele dal quale è nata una bambina di 18 mesi.
Non si può parlare di una singola materia. A noi è piaciuta l’impostazione complessiva del programma, teorico e pratico. Ma soprattutto abbiamo condiviso il duplice filo conduttore dell’iniziativa didattica: preparare giovani a ragionare e decidere da soli e trarre dal contatto con i frequentanti un rapporto di conoscenza e amicizia reciproca.
Molto positiva che continua anche dopo il conseguimento del brevetto. Lavorano in un’azienda agrituristica di Soraga, in Val di Fassa, completa e caratterizzata da pluriattività collegate all’ospitalità, messa in piedi dal padre diplomato perito agrario a S. Michele e dalla madre diplomata agrotecnico alla scuola di Castelfranco Veneto.