Quanti insetti vengono mangiati in un frutteto della Val di Non dagli uccelli? Ecco la stima con o senza insetticidi
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Nel testo già predisposto di un libro di Sergio Abram si trova un progetto riguardante la collocazione di nidi artificiali nei 7 mila ettari di frutteto coltivati in Val di Non.
Il naturalista altoatesino trapiantato nella Valle del Noce prende in considerazione le seguenti specie avicole: cinciallegra, cinciarella, passere, torcicollo, storno, upupa, pigliamosche, ballerina bianca, cuculo.
Basandosi su dati desunti dalla letteratura scientifica confermati personalmente, Abram calcola per ciascuna delle specie citate la quantità di cibo ingerita giornalmente, la presenza in giorni, il numero di covate, il numero medio di piccoli per ciascuna covata, il numero minimo di coppie presumibilmente presenti dopo 5 anni dalla presa di possesso dei nidi.
Sommando il potenziale di cibo ingurgitato dalle singole specie Abram arriva a 317.646 chili di insetti ingeriti totalmente.
Nell’ipotesi che i 7 mila ettari siano coltivati biologicamente, quindi senza fare ricorso a insetticidi chimici, il dato salirebbe a 850.982 chili.
Va precisato che le cifra si riferiscono al periodo compreso fra aprile e settembre di ogni anno successivo al quinquennio di progressivo insediamento delle specie nei nidi.