Preoccupante calo di uccelli stanziali e migratori. L'esperto esclude che sia colpa del maltempo di ottobre
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
A segnalare il fatto è stato il naturalista Sergio Abram: quest’anno il numero di uccelli stanziali che frequentano le mangiatoie e i vari tipi di contenitori di pastura invernale è sensibilmente calato. Interpellato in proposito Paolo Pedrini, ornitologo del Muse e coordinatore della Sezione di Zoologia dei Vertebrati, conferma che dalla fine dell’estate in poi il passaggio di uccelli migranti monitorato nelle due stazioni di rilevamento di Passo Brocon e Tremalzo in Val di Ledro è stato piuttosto scarso.
Se ne sono accorti anche i cacciatori da capanno. Il passaggio dei fringuelli ha segnato oltre ad una minore consistenza anche un evidente ritardo. Il fenomeno è stato notato su tutto l’arco alpino. L’esperto del MUSE esclude tra le possibili cause il maltempo di fine ottobre. Ipotizza invece che si sia verificato nel nord Europa un calo delle nascite dovuto a fattori non ancora individuati.
Va tenuto presente che l’80% degli uccelli in transito è costituito a giovani nati. Si tratta inoltre di specie comuni non soggette per quanto si sappia a fenomeni di declino.