Pesticidi nel terreno, chi vuol cercare trova
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Nell’incontro informativo organizzato da Apot che si è svolto recentemente alla COCEA di Taio è stato presentato a circa 600 frutticoltori un resoconto dei risultati raggiunti dal progetto Trentino Frutticolo Sostenibile e delle azioni che si intendono intraprendere nella stagione 2018.
Si è parlato dell’esito positivo di una serie di analisi della biodiversità del terreno entro una zona circoscritta della Val di Non coltivata a frutteto e sottoposta a trattamenti fitosanitari. Nessun accenno è stato fatto su possibili analisi chimiche volte a verificare la consistenza quali-quantitativa di eventuali residui. Uno studio razionale di questo tipo è fattibile, ma a determinate condizioni, dice Michele Lorenzin già dirigente del Settore Laboratorio e Controlli dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente.
Il prelievo del terreno deve essere fatto a tre livelli: appena sotto la zolla, a 50 e a 100 cm. di profondità. L’analisi si deve ripetere almeno 3-4 volte all’anno ed anche per più anni per avere un responso significativo. Il costo a campione va da 50 a 100 euro. Ma si possono rilevare nella stessa analisi fino a 200 principi attivi. La differenziazione è affidata ad uno spettrometro di massa.
Va tenuto presente che il terreno contiene microrganismi che possono concorrere alla demolizione delle molecole di fitofarmaci e loro metaboliti.