Peperoncino trentino, annata non da incorniciare ma prodotti 10 quintali
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Ammonta a 10 quintali la produzione di peperoncini piccanti di diverse varietà raccolta quest’anno nei quattro campi che fanno capo all’Associazione peperoncino trentino. Gli appezzamenti, dice il perito agrario Antonio Girardelli che presta consulenza ai coltivatori, si trovano a Tierno di Mori, Avio, Pannone e Folaso. La stagione non è stata delle migliori.
La percentuale maggiore di peperoncini è stata essiccata o trasformata in salsa da un’azienda artigiana di Nogaredo e da due cooperative: Maso del Gnac di Isera e Le Formiche di Avio. Anche L’Agraria di Riva ha acquistato peperoni freschi dai quali ha ricavato polvere da aggiungere ad una partita di olio extra vergine Garda Trentino Dop che rappresenta una rarità.
La polvere di peperoncino viene utilizzata anche da qualche caseificio per dare piccantezza a formaggi freschi. E’ invece venuta meno la produzione di cioccolata al peperoncino perché la ditta di Rovereto ha cessato l’attività.