Nidi artificiali per uccelli rapaci, un fattore per limitare topi e arvicole
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Gli uccelli rapaci rappresentano uno dei fattori limitanti della popolazione di topi e arvicole che possono arrecare danni alle piante di melo soprattutto giovani.
Ma da soli non riuscirebbero a contenere del tutto l’infestazione. Lo afferma Paolo Pedrini, zoologo del Muse.
Sergio Abram naturalista che unisce all’attività di ricercatore di pieno campo la capacità di divulgare con i libri quanto va scoprendo, insiste nell’affermare che la presenza dei rapaci dovrebbe essere assecondata esponendo nei frutteti nidi artificiali adatti ad ospitarli.
Un nido di questo tipo costa da 100 a 120 euro e ne serve uno ogni 5 ettari di frutteto.
Per Roberto Paternoster, frutticoltore di Ton nella bassa Val di Non, topi e arvicole sono numerosi nella media e alta val di Non e non nella bassa perché le reti antigrandine impediscono ai rapaci di raggiungere topi e arvicole che si possono pertanto riprodurre a dismisura.
Questo non succede nella bassa Val di Non dove le reti non sono presenti.