Mirtilli per proteggere le case dai pesticidi. Ma in Val di Non il terreno è calcareo, meglio le ciliegie
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Alcuni giovani frutticoltori della Val di Non soci di cooperative aderenti a Melinda si sono rivolti ad esperti di fragole e piccoli frutti dell’alta Valsugana per raccogliere suggerimenti tecnici sulla coltivazione del mirtillo.
Vorrebbero piantare questa specie in vicinanza di case di abitazione e luoghi sensibili per costituire una cintura di salvaguardia dalla deriva di miscele antiparassitarie destinate alla difesa delle mele.
I tecnici interpellati sulle modalità da seguire hanno fatto loro presente che la coltivazione del mirtillo può essere fatta solo in vaso e su terreo acido.
Terreni e acqua in Val di Non hanno invece un contenuto marcatamente calcareo e ph superiore a 7. Un dirigente di Melinda che ha lavorato per alcuni anni nella cooperativa Sant’Orsola sta cercando invano di dissuaderli e convincerli a rivolgere l’interesse alternativo verso nuovi impianti di ciliegio.