Miglioramento genetico in viticultura. Che fine ha fatto il tesoro di Martina?
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Non è fuori luogo parlare di caccia al tesoro a proposito dei 21 milioni di euro che 3 anni fa il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina aveva stanziato per sostenere il miglioramento genetico in viticoltura da perseguire adottando biotecnologie non considerate produttrici di organismi geneticamente modificati (OGM) quali la cisgenesi e il genoma editing.
Limitando gli esperimenti all’interno dei Centri di ricerca, in attesa che l’Unione Europea decidesse di concedere il loro trasferimento in campo aperto. Il 15 novembre 2017, in occasione dell’inaugurazione della Fabbrica Italiana Contadina di Bologna, il prof. Attilio Scienza ha chiesto al ministro dove sono andati a finire i milioni promessi.
Martina ha risposto: ”Non sono ancora arrivati a destinazione?” e ha aggiunto, sempre rivolto a Scienza: ”Venga da me al Ministero. Vedrò di chiarire la faccenda". Negli stessi giorni un giornalista dell’Informatore Agrario ha appreso durante un’intervista a Riccardo Velasco, neo direttore del Crea di Conegliano Veneto, che i 21 milioni di euro sono stati già assegnati alle unità di ricerca viticola italiane che fanno capo al Centro di Conegliano.