Meli resistenti, due velocità alla Fem: per il gruppo di genomica risultati modesti
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Si chiama Consorzio Innovazione Frutta, in sigla CIF il centro di ricerca privato istituito nel 2011 quale socio di Apot e della Fondazione Mach con il preciso incarico di valorizzare le nuove varietà di melo prodotte con tecniche di genetica tradizionale o dal Dipartimento di genomica e biologia delle piante da frutto. In seguito Apot sollecitò l’allargamento della ricerca a fragole e piccoli frutti. Nacque così il progetto Apple and Berry.
I vivaisti frutticoli trentini associati all’omonimo consorzio perché incaricati del compito di moltiplicare in vivaio le nuove varietà uscirono dal consorzio. Non volevano concorrere alla copertura di spese riguardanti i piccoli frutti che non rientravano nella loro competenza d’interesse. Il lavoro di genetica tradizionale è continuato per il settore melo.
Di fragole e piccoli frutti continuò ad occuparsi un altro gruppo di ricercatori della Fondazione Mach. I risultati ottenuti finora dal Dipartimento genomica e biologia delle piante da frutto, nonostante cospicui investimenti, si può considerare modesto. Il gruppo di lavoro che ha operato con metodi tradizionali di incrocio e selezione può invece vantare di avere ottenuto alcune centinaia di varietà interessanti. Esse si trovano in prova in alcuni campi sperimentali della FEM o di privati.