Lamponi di Sicilia, la Provincia sostiene il progetto. Ma non era meglio investire nelle 800 aziende agricole associate?
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Il contributo di 7,5 milioni di euro che la Provincia di Trento ha deciso di erogare a sostegno del progetto “Cittadella dei piccoli frutti” presentato dalla cooperativa Sant’Orsola sulla base di un piano economico predisposto da Fabio Rizzoli e collaboratori poteva essere utilizzato in alternativa (anche ai progetti extra trentini che guardano alla Sicilia) per realizzare una revisione radicale dell’assetto produttivo attuale nelle 800 aziende agricole associate.
A prescindere dalle dimensioni aziendali, la produzione di fragole e piccoli frutti risulta in tutti i casi ispirata a concetti e indirizzi vecchi di oltre 30 anni. Basti pensare alla varietà di fragola Elsanta che continua ad essere coltivata dopo 31 anni dalla prima introduzione nel territorio che fa capo alla cooperativa. A sostenere questa tesi è Luciano Mattivi che per molti anni ha condiviso con Ilario Ioriatti un periodo di alti e bassi affrontati dalla cooperativa e migliorati dopo la realizzazione di un progetto rivoluzionario datato 1996-2000, ma rivolto anche al futuro.
Andrebbero rivisitati e corretti tutti i settori produttivi legati alle singole specie e varietà di fragola e piccoli frutti. Senza escludere l’allargamento dell’attività produttiva e commerciale anche fuori dal Trentino, ma solo in un secondo tempo. Senza rischiare di gravare di debiti gli attuali 800 soci che operano in prevalenza sul territorio provinciale.