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La tempesta Vaia e la pressione selettiva sul patrimonio ittico dei torrenti

L'ittiologo Pintalti spiega che il cataclisma dello scorso ottobre ha provocato anche vaste conseguenze nei corsi d'acqua del Trentino
DAL BLOG
Di Sergio Ferrari - 28 ottobre 2019

 Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele

La tempesta Vaia della fine di ottobre dello scorso anno ha coinvolto il patrimonio ittico dei torrenti che scorrono nelle valli interessate dall’evento calamitoso ed in particolare le due specie più comuni di trota Fario e Marmorata.

 

I bruschi e violenti fenomeni di piena e il conseguente rotolamento di massi con altro materiale hanno ripetutamente alterato l’alveo e le rive provocando la morte dei pesci più deboli.

 

Hanno resistito i soggetti più forti che dopo una fase di assestamento riprenderanno il sopravvento ripristinando la consistenza della popolazione. A formulare questo scenario è l’ittiologo Leonardo Pontalti dell’Ufficio Faunistico provinciale.

 

Sui letti di ghiaia che si sono formati dopo le piene gli esemplari che hanno resistito alla pressione selettiva dell’evento sono riusciti a completare un nuovo processo riproduttivo.

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