La mosca delle olive sopravvive all'inverno, si dovrà rivedere il piano di difesa
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
La mosca delle olive negli ultimi anni ha modificato biologia e comportamento.
Lo aveva già costatato Franco Michelotti, tecnico della Fem che segue da decenni l’olivicoltura dell’Alto Garda.
Negli ultimi 3 anni, a seguito dell’attivazione del progetto “Innovazione e ricerca per l’olio extravergine dell’Alto Garda Trentino”, il tecnico si è potuto avvalere della consulenza dell’Unità protezione delle piante agroforestali della Fondazione Mach coordinata da Gino Angeli.
E’ stato così possibile allargare la zona di indagine e il ventaglio dei problemi da chiarire.
E’ stato appurato che la mosca svolge una prima generazione primaverile.
Allo svernamento sotto forma di pupa nel terreno si sono aggiunte altre due modalità: come insetto adulto (grazie agli inverni miti) e come larva all’interno di olive cadute sul terreno o rimaste sulla pianta.
Per ridurre o eliminare l’impiego di insetticidi specifici si dovrà rivedere insieme agli olivicoltori il piano di difesa.