La forza della corrente può aver danneggiato la fauna ittica, ma possono esserci anche effetti positivi
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Le ondate di piena che si sono verificate in molti corsi d’acqua del Trentino possono avere avuto effetti negativi ma anche positivi sulla fauna ittica.
Lo afferma Leonardo Pontalti, ittiologo del Servizio foreste e fauna della Provincia di Trento.
La forza della corrente ha sicuramente danneggiato o provocato la morte dei componenti più deboli dell’ittiofauna.
Ma sono sopravvissuti i soggetti più forti e resistenti all’urto di piena.
La violenza dell’acqua può per contro avere ripulito le sponde di fiumi e torrenti e messo a nudo i letti di frega nei quali a partire dal mese di ottobre le trote depositeranno le uova.
Tra le operazioni possibili per favorire il ritorno alla normalità quali-quantitativa del patrimonio ittico parzialmente disastrato l’esperto suggerisce la deposizione nei punti critici di scatole Vibert contenenti uova embrionale prossime alla schiusura.