La Fondazione Mach impegnata nelle prove di disorientamento delle Cidie del castagno
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Gli entomologi della Fondazione Mach che si occupano di castagni e verde urbano e delle rispettive avversità hanno impiegato alcuni giorni per allestire due prove sperimentali di disorientamento delle tre specie di Cidia che sono infeudate al castagno e compaiono in tre diverse epoche stagionali: precoce, media e tardiva.
Luogo delle prove due castagneti situati a Drena e Castione. Strumento da testare in collaborazione con altri istituti di ricerca è un nuovo tipo di erogatore di feromone.
I contenitori della sostanza attrattiva che crea false tracce di femmina da fecondare vanno attaccati ad un lungo filo di plastica che si distende sulla chioma del castagno con l’aiuto di aste telescopiche.
Il sistema, dice Federico Pederzolli che fa parte del gruppo di esperti impegnati nella prova, è molto impegnativo e quindi deve subire degli adattamenti per risultare praticabile ai castanicoltori.