Il calabrone asiatico, killer delle api? Non era quello di Avio
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
L’allarme suscitato nell’ambiente apistico trentino e tra i medici veterinari dell’Azienda per i servizi sanitari della Provincia di Trento dalla annunciata presenza di un focolaio di vespa Velutina o Calabrone asiatico, predatore di api, in un giardino privato di Avio sembrerebbe non trovare conferme. E nessuna colpa verrebbe ascritta al proprietario del giardino Marco Sega.
Su due piante ornamentali la moglie di Marco ha riscontrato nel mese di luglio l’andirivieni di grosse vespe, tipo calabrone nostrano, che rodevano la corteccia di entrambe le piante. Facendole gradualmente intristire fino a renderne necessario l’abbattimento. Si trattava di una pianta di lillà e di una di forsizia. Utilizzando un insetticida spray Marco e la moglie hanno abbattuto numerosi esemplari dell’insetto ma non hanno mai trovato il nido di provenienza. Alcuni sono stati consegnati al giornalista che ha dato la notizia della probabile loro appartenenza alla specie denominata appunto vespa velutina o calabrone asiatico.
Il riscontro con la scheda del devastante predatore di api fornita dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie conferma invece che si è trattato di calabrone nostrano. Anch’esso preda le api ma aggredendole singolarmente per portarle poi nel proprio nido. Il calabrone asiatico fa invece strage dell’alveare e solo dopo si ciba delle vittime.