Funghi che attaccano le radici dei castagni
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Lo stato di salute dell’apparato radicale e della zona del colletto delle piante di castagno da frutto è sempre stato trascurato, perché l’attenzione di tecnici e castanicoltori era concentrata, non senza motivo, sulla parte aerea colpita da cancro rameale, vespa galligena e cidia.
Lo afferma il perito agrario Antonio Girardelli, castanicoltore della zona di Besagno. Ogni anno, dice l’esperto, in qualche zona del Trentino si assiste allo sradicamento di piante secolari.
Si può intervenire in sede preventiva trattando la zona del colletto e la parte superficiale dell’apparato radicale con fertilizzanti arricchiti da micorrize e funghi antagonisti, cioè che contrastano lo sviluppo di marciumi provocati da funghi patogeni.