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Febbre del Nilo, controlli anche in Trentino

Non sono chiamate in causa la zanzara tigre e neppure la zanzara coreana. Nel 2018 il ministero della salute ha attivato un piano nazionale di monitoraggio affidato ai Servizi veterinari e forestali di tutte le regioni o province d’Italia
DAL BLOG
Di Sergio Ferrari - 04 aprile 2019

 Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele

La febbre del Nilo è una malattia da virus che colpisce i cavalli e gli uccelli selvatici ma può essere trasferita all’uomo tramite le punture di alcune specie di zanzare appartenenti al genere Culex.

 

Non sono chiamate in causa la zanzara tigre e neppure la zanzara coreana. Nel 2018 il ministero della salute ha attivato un piano nazionale di monitoraggio affidato ai Servizi veterinari e forestali di tutte le regioni o province d’Italia.

 

Il piano ha coinvolto anche il Trentino ed è stato prorogato al 2019. I medici veterinari dei cinque distretti operanti in provincia di Trento eseguono controlli a campione sui cavalli.

 

Agli addetti del Servizio foreste e fauna che operano sul territorio è invece affidato il compito di consegnare all’Istituto zooprofilattico di Trento eventuali uccelli trovati morti che fungono da serbatoio del virus. 

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