Dai vivai forestali le piante per i ripristinare i boschi schiantati nell'ondata di maltempo
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Già all’indomani del tornado che ha schiantato a fine ottobre 2018 i boschi del Trentino orientale, gli addetti del Servizio foreste e fauna della Pat che operano nell’Ufficio pianificazione e selvicoltura hanno iniziato a raccogliere pigne e strobili di conifere dai quali ricavare i semi necessari per ottenere piante da vivaio adatte alla ricostituzione naturale del patrimonio boschivo.
La raccolta ha riguardato in prima istanza larice e abete rosso.
Il larice è pianta tipicamente pioniera, la prima che si insedia su aree dissestate preparando l’ambiente a specie definitive come gli abeti e il faggio.
Luoghi di raccolta per il larice sono state le zone boschive di Daiano e Travignolo già iscritte nell’albo nazionale dei vivai specializzati da seme e il Parco di Paneveggio per l’abete rosso.
Da 30 ettolitri di strobili di larice consegnati al Centro per la biodiversità forestale di Verona per l’estrazione e la pulitura dei semi si ricaveranno 40-50 chili di seme.