Attilio Scienza negli anni '80 lanciò il progetto sperimentale: adesso i vigneti del Banale sono di pregio
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Il seme buono germoglia in tempi più o meno lunghi in base alla natura del suolo, al clima e alla laboriosità degli uomini. Questo principio si adatta anche alla realtà agricola del Banale nelle Giudicarie Esteriori.
A metà degli anni ’80 su sollecitazione del prof. Attilio Scienza, direttore dell’Istituto agrario provinciale di S. Michele a/Adige dal 1986 al 1992, Massimo Bertamini, Giulio Bazzanella ed Enzo Mescalchin diedero vita ad un progetto sperimentale-dimostrativo di viticoltura in aree marginali del Trentino.
Due impianti furono realizzati nel comune di Stenico piantando barbatelle di Sauvignon bianco e Chardonnay. Sono trascorsi 30 anni e la viticoltura di pregio nel Banale offre lo spettacolo di qualche decina di vigneti piantati successivamente anche con viti di MullerThurgau. Ci sono prospettive di ulteriore sviluppo grazie all’interessamento di alcuni giovani della zona, ma anche di imprenditori di altre località del Trentino.
Al piantamento di nuovi vigneti sono interessati anche i dirigenti della Cantina Toblino di Sarche e i tecnici delle cantine Ferrari che operano di comune accordo.