Agricoltura, dopo le gelate le realtà ortofrutticole trentine si muovono fuori sincronia, ma un aiuto arriva dalla Politica agricola comunitaria e da Codipra
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Il 10 maggio 2017 Remo Paterno, presidente del Cio - Consorzio Interregionale ortofrutticolo ha inviato all’assessore provinciale all’agricoltura Michele Dallapiccola una lettera, nella quale chiedeva un incontro di tutti i rappresentanti delle organizzazioni produttori ortofrutticoli con le autorità pubbliche della Provincia di Trento.
Scopo dell’incontro: la presa d’atto dei danni diretti e indiretti delle recenti gelate e individuazione di possibili interventi da parte dell’ente pubblico.
Non solo a favore delle aziende agricole e delle cooperative, ma anche delle categorie sociali coinvolte nell’indotto. Una riunione del tipo richiesto è stata convocata dall’assessore il 18 maggio. A rappresentare il comparto ortofrutticolo trentino c’erano i vertici di Apot. Non quelli del Consorzio interregionale ortofrutticolo che non aderisce, per ragioni a suo tempo motivate, ad Apot.
Erano assenti anche altre realtà consortili che non aderiscono ad Apot: Sant’Orsola e Gruppo ortofrutticolo Mezzacorona.
Nel frattempo la PAC (Politica Agricola Comunitaria) 2014-2020 ha introdotto due nuovi strumenti per la gestione del rischio in agricoltura, oltre alle assicurazioni.
Sono i Fondi di mutualità e i Fondi per la stabilizzazione del reddito.
Nel corso degli anni, anche anticipando innovative proposte dall’Unione europea, il Codipra (Consorzio difesa produttori agricoli del Trentino) ha costituito ben 6 fondi mutualistici.
La dotazione finanziaria complessiva di questi fondi (patrimonio) al 31 dicembre 2016 superava i 10,8 milioni di euro.
Ad assumere un ruolo determinante nella stagione in corso, dopo i recenti danni da gelate, sarà il Fondo mutualistico cooperative. L’indennizzo serve per alleviare l’onere delle spese fisse che le cooperative (consorzi ortofrutticoli e cantine sociali) devono sostenere nonostante il mancato o ridotto conferimento.