2013: lo studio che dimostrava che l'orso creava visibilità (molto buona) al Trentino
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Il numero 1/2013 di Dendronatura, periodico semestrale dell’Associazione Forestale del Trentino, riportava un articolo firmato da un gruppo di docenti e ricercatori dell’Università di Trento intitolato “Ursus Arctos e promozione territoriale: un approccio di marketing”.
Partendo dal presupposto che la presenza dell’orso in Trentino è un fattore potenziale di attrattiva, gli autori hanno calcolato il costo che la Provincia di Trento avrebbe dovuto affrontare per ottenere tramite messaggi pubblicitari una notorietà pari a quella raggiunta a seguito di notizie e servizi giornalistici riguardanti la presenza e le scorribande dei plantigradi pubblicati in Italia e in altri Paesi.
Al tempo (2013) il calcolo portava a risultati positivi. L’orso creava visibilità al Trentino senza alcuna spesa pubblicitaria a carico della Provincia. Non si è tenuto contro degli oneri conseguenti alla realizzazione del progetto di reintroduzione dell’orso. Il risultato sarebbe forse diverso se il calcolo si rifacesse con riferimento alle cronache dell’estate 2017.