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Ma a Terni, con 15 gradi, serve una pista del ghiaccio (IL VIDEO) per il Natale? Un brutto esempio mentre a Trento è in polimeri sintetici

DAL BLOG
Di Luca Pianesi - 09 gennaio 2023

Direttore de il Dolomiti

Dall'inizio dell'anno a Terni la minima più bassa è stata 4 gradi il 5 gennaio. Il primo è stata 6 gradi, il giorno dopo 8 gradi, poi 9 e poi ancora 8. La massima 18 gradi il primo gennaio e il 4 gennaio e non è mai scesa sotto i 10 gradi. Insomma temperature primaverili anche senza il sole perché il cielo era coperto da una leggera nebbiolina.

 

E il mese di dicembre? Due giorni soltanto con temperature vicine allo zero: 2 gradi il primo dicembre e 1 grado il 12 dicembre. Per il resto minime che hanno viaggiato tranquillamente su una media di 10 gradi e massime che per 8 giorni hanno superato i 18 gradi e che solo in due giorni sono scese sotto i 10 (il 13 e il 14 dicembre). Temperature tutt'altro che invernali, insomma. 

 

 

Eppure la cosa più incredibile in questi giorni ternani del sottoscritto non è stato tanto il clima da giacchetta aperta trovato in città ma è stato scoprire nella centralissima piazza della Repubblica una pista da pattinaggio. Con ghiaccio apparentemente vero e macchinari che vanno no stop per produrlo e sostenerlo nel nome del Natale e dell'atmosfera natalizia.

 

 

 

 

Assurdo. Un autogol clamoroso anche dal punto di vista dell'immagine, in quest'epoca di crisi energetica e di crisi climatica. E pessimo anche come messaggio da dare ai cittadini e alle future generazioni. Mostrare in maniera così plateale che si sta sprecando energia e risorse per fare qualcosa di non sostenibile mette quasi tristezza. La mette pensando alle difficoltà che stanno avendo anche i luoghi in quota a garantire l'innevamento e pure il ghiaccio per pattinare nei laghetti alpini. La mette se si pensa che a Trento, dove l'inverno ha fatto capolino anche se, come nel resto d'Italia, con temperature ben lontane dal passato (ma sotto gli zero gradi ci si è andati e ci si va tranquillamente), la pista da ghiaccio è stata fatta sì, ma sintetica.

 

"E' una pista sintetica in polimero, molto simile alla plastica - spiegava a il Dolomiti il presidente del Consorzio Trento Iniziative Enrico Faesma garantisce un'esperienza paragonabile a quella di pattinare sul ghiaccio naturale. E' un momento molto complesso e abbiamo puntato su questo materiale per contenere i costi di gestione ma anche per non produrre ghiaccio, una scelta che ci è sembrata più sostenibile".

 

Ecco a Terni, invece, dove di media si viaggia sui 12, 15 gradi durante il giorno ormai stabilmente da settimane si è puntato sul ghiaccio. Così avranno fatto tante altre città italiane, purtroppo. Le soluzioni oggi esistono per fare le cose in maniera diversa. Ci sono alternative dal punto di vista ''tecnologico'', come si è visto a Trento, o alternative dal punto di vista delle idee (non per forza Natale vuol dire neve, ghiaccio, mercatino, atmosfera altoatesina se ci si trova nello splendido Centro Italia in una regione straordinaria come l'Umbria). Cambiare si può prima che sia il mondo a cambiare definitivamente. Per non giocarci, per sempre, non solo il ''clima natalizio'' ma tutto il resto.

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