Villaggio olimpico a Fiames, l'investimento (ci auguriamo) esclude l'ampliamento dell'aeroporto di Cortina: la voce dei cittadini ha ancora un peso politico
Per creare un coinvolgimento più ampio e inclusivo attorno alla causa climatica ed ecologica
È di pochi giorni fa la notizia che il villaggio olimpico di Cortina sorgerà a Fiames anziché a Piana di Campo come da programmi (Qui Articolo).
Il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, e il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, definiscono la scelta di Fiames come “il sito più adatto a ospitare il villaggio olimpico” dopo settimane di discussione e svariati dossier comparativi. A oggi la località a 5 km dal centro cittadino ospita già un centro sportivo ed è sede del famigerato aeroporto di Cortina, costruito in seguito al boom turistico delle olimpiadi invernali del 1956.
Ci sono due aspetti positivi che dobbiamo cogliere da questa vicenda.
Il primo è che la Piana di Campo sarà preservata e la scelta di costruire il villaggio olimpico (che sarà rimovibile ma avrà comunque un impatto in termini di infrastrutture) è finita su un’area già antropizzata. Non sappiamo ancora se la decisione è stata fatta in base a valori morali, ambientali o territoriali ma sappiamo che questa piccola vittoria arriva a valle di mesi di mobilitazione da parte dei vari enti che si occupano di montagna (CIPRA, CAI, Mountain Wilderness, Legambiente, ecc) e dalla cittadinanza (anche con l’iniziativa “Riprendiamoci Cortina" dello scorso 18 marzo).
Il secondo aspetto positivo è che investire a Fiames esclude, per ora, un ampliamento dell’aeroporto esistente come auspicato dalla Ministra del Turismo fino a poco tempo fa. Delle due, l’una, o perlomeno ce lo si augura!
Due piccoli “successi” che ci dicono che la mobilitazione collettiva ha ancora degli effetti sulle decisioni politiche. Ci siamo abituati a rimanere passivi riguardo le scelte fatte sui territori (comunali, regionali o nazionali), ma Cortina ci può insegnare che la cittadinanza può ancora aspirare ad avere una voce politica. Mentre la Regione ha imposto la nuova pista da bob voluta solo dal suo Presidente, gli abitanti hanno saputo lottare per la conservazione di un loro spazio, affettivo e collettivo.
Partendo da questi presupposti si potrebbe persino auspicare di alzare ulteriormente l’asticella. A Cortina iniziano a mancare i servizi essenziali (collegamenti, sanità, educazione, piscina) mentre il paese diventa sempre più elitario. La vittoria, seppur simbolica, sul villaggio olimpico, dovrebbe darci lo slancio per capire che la politica siamo noi, che si fa tutti i giorni in piazza e non solo delegando le nostre richieste e le nostre scelte politiche una volta ogni 5 anni.
Che lo scoiattolo rosso abbia messo da parte temporaneamente il chiodo per imbracciare il forcone (simbolo della protesta cittadina) ha portato a effetti positivi concreti: riconosciamolo e andiamo avanti.