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La tortura del cane Angelo e l'abbandono della bambina down, quando l'uomo è l'animale più cattivo

La tortura del cane Angelo è stato filmato dai quattro ragazzi. Una delle cause di questa perdita di umanità risiede nei mass media e nei social network, dove l'importante è apparire e stupire ad ogni costo
DAL BLOG
Di Barbara Mastronardi - 06 novembre 2016

 Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.

Sono seduta sul divano, cinque minuti di raro riposo, e sto accarezzando la pancina pelosa di Tina, la mia micia o meglio una delle mie due ragazze pelose, come le chiamo io, mentre Ophelia, l'altra, mi guarda torva con i suoi occhi verde smeraldo, presa da un un incontenibile attacco di gelosia.

 

Ogni volta che mi muovo mi seguono entrambe, in cerca di una carezza anche lieve, con le loro fusa pazzesche. Le guardo pensierosa, sentendo tangibile il grande amore di questi esserini pelosi che mi adorano letteralmente e accettano ogni mio atto, in una profonda acquiescenza, fidandosi ciecamente di me, senza difesa alcuna.

 

E mi torna alla mente, di contralto e d'improvviso, ciò che ho letto poco tempo fa e che non mi dimenticherò mai. A giugno di quest'anno in Calabria, a Sanguineto, quattro ragazzi poco più che ventenni hanno compiuto un atto di inaudita ferocia gratuita. Tanto per divertirsi un po', hanno seviziato e ucciso un povero cane randagio, battezzato Angelo, che, fino alla fine, appeso per il collo e ucciso a bastonate ha continuato a scodinzolare, quasi accettasse anche questa tortura come un'attenzione nei suoi confronti. E come sappiamo tutto ciò? Perché l'atto è stato filmato dai quattro e messo in rete.

 

Ho il cuore pesante, e ho fatto fatica, tanta fatica soprattutto emotiva a descrivere quello che è successo. Trovo giusto però lasciare un ricordo per questo essere indifeso, per il quale su Facebook una pagina chiamata appunto "l'urlo di Angelo" ha raccolto un numero enorme di firme e sempre in suo ricordo è inoltre partita una petizione su charge.org (https://www.change.org/p/condannate-i-responsabili-dell-uccisione-di-un-cane-impiccato-e-bastonato-a-sangineto-cs) perché i responsabili vengano puniti in modo esemplare. Non si sa ancora come finirà e, visto le lungaggini burocratiche della giustizia italiana, non mi stupisce affatto. Ma non è questo il punto.  

 

Non posso fare a meno di chiedermi in che mondo viviamo. L'episodio di Angelo è la punta dell'iceberg, perché chissà quanti e quanti animali indifesi vengono trattati alla stessa stregua e nessuno lo saprà mai. Questo spaventoso esempio di crudeltà efferata ed inutile, mi fa davvero pensare che in questo mondo arido ed egoista tutto, davvero tutto, possa succedere. 

 

Non voglio fare una crociata animalista, ma solo riflettere insieme a voi su quanto sia terribile pensare che possano esistere esseri umani capaci di far del male ad esseri inermi ed indifesi come Angelo, e di come ormai i confini della perversione e crudeltà si siano pericolosamente allentati. Ho letto in un articolo su questo argomento una frase di Pitagora che mi ha colpito molto "qualsiasi cosa un uomo faccia agli animali, gli verrà ripagata con la stessa moneta" e davvero quando l'ho letta ho sperato si avverasse.

Se voi pensate alla mattanza estiva, quando animali presi come giocattoli vengono abbandonati nei modi più assurdi, ai canili lager, alla vivisezione venduta come ricerca per l'uomo, si capisce che sotto si nasconde qualcosa. Il primordiale istinto crudele dell'uomo, non più tenuto a bada dai vincoli della solidarietà e bontà, in questa società dove homo homini lupus regna incontrastato, sta emergendo sempre di più. E naturalmente non solo sugli animali.

 

Una bimba down è stata abbandonata in ospedale, appena nata, dai genitori. Notizia appena uscita.  Non servono parole. Io sono impotente in tutto questo, posso solo usare le parole per urlare a voce piena quanto sarebbe bello che per un attimo il mondo si fermasse a riflettere. Quanto sarebbe importante che episodi come questo facciano capire come sia breve il passo per persone come queste a seviziare un bimbo, ad uccidere una donna o qualsiasi essere umano e indifeso.

 

Tutto questo è figlio del nostro tempo, dove i mass media e i social esaltano l'apparire e lo stupire gli altri ad ogni costo e ad ogni prezzo, anche con atti come questo. Chi lo fa si sente grande, forte, invincibile. In realtà è solo un essere piccolo piccolo. Un nulla eterno. Senza anima.

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