Diario di un viaggio incantato: la magia della Scozia
Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.
Chi lo avrebbe detto? Chi si sarebbe immaginato che la piccola introversa bimba di un tempo avrebbe realizzato il suo sogno così tanto agognato? Ebbene sì. È successo. Sono appena rientrata- purtroppo e mio malgrado- dal paese delle fate. La Scozia. Fin dall'età della ragione ho desiderato visitare questa terra, convinta del fatto che fosse un incanto. E non mi sbagliavo.
Io credo che la sensazione di assoluta impotenza e stupore davanti alla maestosità selvaggia delle Highlands non possa essere paragonata a nulla che si possa incontrare durante il cammino della propria vita. Le montagne svettano selvagge ed incontaminate, verdi di un tonalità unica al mondo, diversa da quello dell'Irlanda, e lo sfondo del cielo, a tratti azzurro come non mai e a tratti cupo e tempestoso, ammalia a tal punto da togliere il respiro. È tutto talmente bello da sembrare irreale.
La magia assoluta della Scozia è legata alla miriade pazzesca di scenari che si susseguono incessanti, uno dopo l'altro. Che dire delle acque cristalline da cui la mia parte bambina- ancora viva e pressante- ha sperato fino all'ultimo che facesse capolino Nessie?? Il mitico, misterioso mostro di Loch Ness?
C'e anche da precisare, a onor del vero, che questo magico tour alla scoperta della Scozia è stato sapientemente illustrato e orchestrato da una guida abilissima, un italiano dal nome dal sapore biblico, Giuseppe, che ventisei anni fa è venuto a Edimburgo e affascinato, non è più riuscito ad andarsene. Il suo narrare, condito dalle suadenti musiche scozzesi e non, ha reso il nostro pullman simile al famigerato treno di Harry Potter ...tanto per restare in tema.
Davanti ai nostri occhi sono passate cittadine ridenti e chiassose, come Inverness o St. Andrews, sul mare, con i gabbiani che scorrazzavano felici sui marciapiedi. Architetture omogenee, casette fantastiche, piene di fiori, negozi dalla stessa struttura, che sia un fruttivendolo o un giornalaio e nulla, dico nulla, che stridesse nel paesaggio.
Il punto forte sono stati i castelli, imponenti e maestosi, intrisi di storia così sapientemente narrata dalla voce profonda di Giuseppe, che ha saputo trasportare le nostre menti, come per magia, indietro nel tempo. Glamis Castle, Durobin Castle, Inverary Castle ed il magnifico Craigievar Castle, piccolo e rosa, a cui sicuramente Walt Disney si è ispirato per i suoi castelli fatati.
Due sono state le gite a sorpresa, due magnifici fuori pista che Giuseppe ha voluto regalarci, forse stregato a sua volta dal nostro entusiasmo inesauribile e genuino. La prima, su una spiaggia battuta dal vento dove abbiamo potuto ammirare un gruppo di foche, libere e indolenti al sole, uno spettacolo unico. La seconda, che davvero ha stregato la mia anima per sempre, la visita alle rovine di Dunnottar Castle, adagiato su una scogliera , dove il cielo giocava, deliziosamente, malandrino, a passare dalla nebbia al sole. Ed il castello scompariva e riappariva come per magia, circondato dalla vegetazione lussureggiante e selvaggia. Un assoluto totale incanto.
La cosa incredibile, forse la sorte ha voluto premiare la mia gioia così a tratti infantile che ha accompagnato per tutto il mio in itinere, è stato il sole, così raro in Scozia, che spesso e volentieri ha baciato il nostro cammino.
E veniamo al nostro argomento preferito. Il popolo scozzese, oltre all'estrema gentilezza e cortesia che lo contraddistingue ha una caratteristica particolare. Ha un profondo e radicato rispetto per gli animali, che lo accompagnano costantemente nella vita quotidiana. Cani e gatti sono come loro famigliari, a tal punto che ho passato un'ora deliziosa con mia figlia, compagna superba del mio viaggio, micio-dipendente come la mamma, alla Maison de Moggy, a Edimburgo, dove ho potuto sorseggiare il famoso english tea, accarezzando e coccolando una serie di gatti, uno più bello dell'altro. Per gattari professionisti... Il randagismo non esiste, stendiamo un velo pietoso sulla mattanza estiva degli abbandoni, che in Italia come ogni dannata estate si sta ripetendo.
Il turismo letterario non può prescindere dal nostro Harry Potter, che ha visto la luce proprio ad Edimburgo, dove la giovane madre single J.K. Rowling ha scritto, seduta al tavolino dell' Elephant House Cafe, i primi capitoli della saga che le avrebbe dato fama mondiale. Non mi vergogno a dire di essermi deliziata a percorrere la mitica Candlemaker Road, che ha ispirato la magica Diagon Alley, poco lontana da dove Harry Potter e gli altri maghi andavano a fare i loro acquisti e l'atmosfera era tale che ti aspettavi di veder uscire Harry ed Ermione da un momento all'altro e di aver saccheggiato, tornata adolescente, il mitico negozio della catena "The boy wizard". Magia nella magia.
Insomma, un paese dalle mille strabilianti sfaccettature. Edimburgo e Glasgow sono le due cittadine principali, profondamente diverse. Entrambe vive e accattivanti, sono l'una dall'architettura molto tradizionale. Edimburgo, sovrastata dal suo magnifico castello, densa di storia, e l'altra, Glasgow, più trasgressiva e moderna, sede di magnifici concerti, con una gioventù molto disinibita, dove la birra scorre in quantità. Facce diverse della stessa medaglia, affascinanti entrambe.
Che dire? Sto facendo una fatica terribile a tornare alla realtà; se poi si considera che dal punto di vista culinario è un paese molto piacevole con sapori particolari nel suo genere e gli uomini sono molto affascinanti, si chiude il cerchio. Scherzi a parte (ma mica tanto....) non scorderò mai questo spaccato di mondo. Mai nella mia vita ho provato emozioni cosi potenti, e rimango convinta che viaggiare rimanga una delle cose più piacevoli dell'universo.
In ogni caso, una piccola parte del mio cuore è rimasta incastonata fra le Highlands e Loch Ness, e ci rimarrà per sempre.