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Lupi meno tutelati? Lo status di protezione non è stato (ancora) declassato: ecco perché (e cosa succederà)

All'interno del Coreper (il principale organo preparatorio del Consiglio) è stata approvata la proposta della Commissione europea di declassare lo status di protezione del lupo da “rigorosamente protetto” a “protetto”. Un passaggio che, dovesse essere approvato all'interno della Convenzione internazionale di Berna, darebbe il via libera a potenziali campagne di controllo e abbattimento

Di F.S. - 25 settembre 2024 - 17:01

TRENTO. Lupi meno tutelati, dall'Europa arriva il via libera al declassamento dei predatori da specie 'rigorosamente protetta' a 'protetta'. La proposta era stata avanzata in Commissione nel dicembre dello scorso anno, incontrando la netta contrarietà delle associazioni animaliste (Qui Articolo). Come spiega però a il Dolomiti l'avvocato del Wwf Domenico Aiello, di fatto lo status di protezione non è stato ancora declassato: sarà infatti necessario un ulteriore passaggio all'organo di competenza all'interno della Convenzione di Berna (ratificata anche dall'Unione Europea), che dovrà approvare l'inserimento della specie nell'allegato III (specie animali protette) dall'allegato II (specie animali strettamente protette). In ogni caso l'approvazione della proposta al Coreper (il principale organo preparatorio del Consiglio) grazie in particolare al via libera della Germania, da tempo astenuta sulla questione, è un passo deciso nella direzione del declassamento

 

“Lo status di protezione non è stato ancora abbassato – sottolinea Aiello – nel Comitato di competenza la Commissione europea ha dato mandato al suo rappresentante di presentare questa posizione alla prossima riunione dell'organo preposto della Convenzione di Berna”. In poche parole, la proposta verrà sì messa ai voti (ed il peso della proposta arrivata dall'Ue renderà concreta la possibilità di approvazione del declassamento) ma al momento non è ancora stata accolta. Ma cosa succederebbe se i lupi finissero per essere effettivamente inclusi nell'allegato III della Convenzione?

 

“In pratica – spiega ancora l'avvocato del Wwf – il lupo non sarebbe più una specie 'rigorosamente protetta' ma solo 'protetta', sarebbe più facile quindi adottare piani di controllo, come già succede oggi per altre specie 'protette'. Lo storno per esempio è una specie non cacciabile ma nemmeno rigorosamente protetta, e sono quindi previsti piani di abbattimento. Formalmente non si tratta, come anticipato, di attività venatoria, ma la modifica introdotta dal Governo Meloni all'articolo 19 della legge 157 ha reso di fatto molto più simile alla caccia le attività di controllo, che vengono portate avanti dagli stessi cacciatori. Rispetto alla situazione precedente, la modifica (che ha provocato tra l'altro l'apertura di una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia) prevede infatti che i cacciatori portino avanti il controllo della fauna selvatica di riferimento dopo un breve corso online, riducendo al contempo il peso del parere di Ispra, degli organi di vigilanza e degli stessi carabinieri forestali, il cui ruolo è ridotto al solo 'coordinamento' delle attività. Il nostro timore è che si tratti di una vera e propria caccia 'mascherata' da controllo'”.

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