Poche piogge e caldo record: ecco il bilancio del 'bollente' 2022 in Trentino Alto Adige

TRENTO. “Lo si intuiva: il 2022 è stato l'anno più caldo in Trentino da quando si rilevano dati. Non c'è tanto da aggiungere, il nostro clima è ormai cambiato, fa quasi sempre più caldo rispetto al recente passato”. Sono queste le parole dell'ingegnere ambientale e membro di Meteo Trentino Alto Adige Giacomo Poletti nel presentare un bilancio sulla situazione climatica nel territorio provinciale in questo 2022. Una situazione che viene riportata sostanzialmente negli stessi termini anche in Alto Adige, nel report annuale realizzato da Dieter Peterlin, dell'Ufficio provinciale per la Meteorologia e prevenzione valanghe dell'Agenzia per la Protezione civile della Provincia di Bolzano. Ma procediamo con ordine.

A testimoniare come il cambiamento climatico si stia facendo sempre più sentire anche in Trentino, scrive Poletti, sono per esempio le anomalie mensili: “Quest'anno ben 9 mesi su 12 sono stati 1 grado o più oltre le medie del 1981-2010, un trentennio già peraltro più caldo delle epoche precedenti. Il 2022 chiude con una media annua superiore di 1,82 gradi centigradi rispetto alla norma 1981-2010. L'aumento di gas serra ci sta portando non solo verso un futuro più caldo, ma anche verso un cambiamento circolatorio”. Pur esistendo infatti cicli pluriannuali, continua l'esperto: “Negli ultimi decenni il dominio dell'anticiclone africano è nettamente cresciuto. Il 2022 è l'esempio paradigmatico di questo trend: l'anno è stato quasi sempre dominato da questa figura barica che ci porta caldo e secco”.

La carenza di piogge infatti, precisa Poletti: “Ha toccato livelli mai visti da noi a fine estate, considerando l'associazione con le alte temperature. L'annata chiude in forte deficit, le precipitazioni annue non sono state da record per scarsità, ma comunque chiudono ai primi posti, quasi ovunque in Trentino il 2022 è tra i 5 anni più secchi dell'ultimo secolo”. Caldo e mancanza di precipitazioni sono stati, come più volte riportato, un problema per buona parte del Paese nel 2022, portando tra l'altro a quello che molti esperti hanno ribattezzato 'l'annus horribilis' per i ghiacciai alpini (Qui Articolo).

Come detto, la stessa situazione viene riportata anche da Peterlin per quanto riguarda l'Alto Adige: “L'anno 2022 – scrive infatti la Provincia di Bolzano – è stato uno degli anni più caldi da quando, nel 1850, sono iniziate le rilevazioni meteorologiche. A Bolzano è stata misurata una temperatura media annua di 14,3 gradi centigradi, che supera di 0,2 gradi il precedente valore più alto del 2018. inoltre, è stato anche uno degli anni più soleggiati dall'inizio delle misurazioni, nel 1986. La temperatura più alta dell'anno è stata misurata a Bolzano, il 22 luglio, con 39,0 gradi. La più fredda è stata rilevata il 12 dicembre a Sesto, con -21,3 gradi. Nel lungo periodo, il livello delle precipitazioni a Nord e a Est dell'Alto Adige sono state vicine alla media, mentre a Ovest e a Sud ha piovuto circa il 30% in meno del solito”.

Facendo una panoramica dei mesi del 2022, continua Peterlin, si evidenzia (come nel dicembre precedente) una scarsità di pioggia e neve a gennaio, seguito da un febbraio più mite della media e un po' troppo secco: “Di conseguenza, il bilancio complessivo dell'inverno è stato decisamente troppo secco – sottolinea l'esperto – con precipitazioni diffuse e nevicate solo tra un terzo e la metà della media”. Marzo è stato ancora più secco, anche se a differenza di altri mesi le temperature sono state leggermente inferiori alla media (anche aprile è stato più fresco del solito, ma per la prima volta c'è stata più pioggia). L'estate però è iniziata presto, a maggio. “Non solo il mese è stato fin troppo caldo – spiega la Provincia – ma Bolzano ha registrato anche le prime due notti tropicali con minime non inferiori ai 20 gradi, un nuovo record. A giugno il clima ha continuato a essere più caldo della media, con precipitazioni equilibrate. A luglio l'estate ha raggiunto il suo apice, con un'ondata di caldo estremo durata ben 10 giorni”.

Il mese di agosto “ha continuato a portare temperature di mezza estate” spiega l'esperto, con piogge leggermente inferiori alla media. Settembre è stato per la prima volta un mese medio, cioè le temperature sono state vicine ai valori comparativi a lungo termine, e ci sono state differenze a livello regionale nelle precipitazioni, ma nel complesso i valori sono stati normali. “Grazie a condizioni di alta pressione – concludono le autorità – ottobre passerà alla storia del clima come uno dei più caldi dall'inizio delle rilevazioni. Di conseguenza, la pioggia è diminuita. Quest'anno i mesi umidi sono stati rari e persino a novembre ha piovuto o nevicato meno del solito. Dicembre ha portato due nevicate a bassa quota e una breve ondata di freddo. Alla fine, tuttavia, è stato di nuovo un mese più mite della media”.