Contenuto sponsorizzato

Bacino idrico alle Viote per l'innevamento del Bondone, presentati i progetti. Lipu: "Neve artificiale? Costo energetico sempre più alto"

Sono state presentate da Trento Funivie 7 ipotesi per la realizzazione del nuovo bacino idrico. Merz: "Un bacino artificiale non servirà a nulla, sempre meno neve a quote inferiori ai 2.000 metri. Cecità politica a fronte di cambiamenti climatici evidenti". Benetti: "Il nostro non è un no a prescindere, vogliamo trovare una soluzione condivisa"

Di Francesca Cristoforetti - 26 luglio 2022 - 21:06

BONDONE. "Malgrado le forti contrarietà di gran parte del mondo civile e associazionistico in merito al bacino artificiale alle Viote, lo stesso viene riproposto con forza da Trento Funivie. Questo non ci sorprende, in quanto il detto è chiedete e vi sarà dato, infatti gli impiantisti continuano a chiedere e a ottenere". Parla così Sergio Merz, delegato della Lipu Trento, dopo che proprio in questi giorni è stato presentato da Trento funivie il progetto preliminare di posizionamento del bacino artificiale alle Viote che verrebbe utilizzato per l'innevamento a servizio del Monte Bondone.

 

Un tema che già da qualche anno fa discutere: da una parte gli effetti del cambiamento climatico che avanzano e le risorse idriche che vengono sempre più a mancare. Dall'altra sempre meno precipitazioni in inverno per gli impianti sciistici che compongono una fetta importantissima per il turismo in provincia e che soffrono sempre di più l'assenza di neve.

 

"Un bacino artificiale alle Viote non servirà a nulla - prosegue il delegato Lipu - in quanto produrre neve artificiale a basse quote costerà sempre di più dal punto di vista energetico e comunque a termine, sempre meno neve a quote inferiori ai 2.000 metri e non solo e sempre meno freddo purtroppo. Non parliamo poi dell'aspetto naturalistico della Piana delle Viote miracolosamente scampato finora a una urbanizzazione selvaggia e ai tentativi di parco giochi, ma siamo sulla buona strada".

 

Questo bacino "non si deve fare - dichiara Merz - sorprende la cecità politica a fronte di cambiamenti climatici evidenti, continuando a ragionare e progettare interventi futuri come fossimo negli anni '60".  Troppi, secondo le associazioni ambientaliste "i costi ambientali e sperpero di denaro pubblico - conclude Merz - o un Trentino frazione di Rimini, con Gardaland in quota o una Provincia che pensa a un turismo di qualità e al futuro dei propri figli con il rispetto del territorio montano assicurando alle prossime generazioni un ambiente ancora vivibile".

 

Nel progetto preliminare, come spiega il presidente della circoscrizione del Bondone Alex Benetti, commissionato da Trento Funivie a Proalpe Srl e presentato in questi giorni, "sono state inserite 7 ipotesi di collocamento del nuovo bacino idrico, valutando i pro e i contro per ognuna. Tutte all'interno della Piana delle Viote e molte di queste sui terreni Asuc. Quello nuovo andrebbe a integrare quello già esistente di Mezavia, che ha una capienza di circa 60mila metri cubi".

 

Benetti precisa: "Non c'è una contrapposizione ideologica, vogliamo trovare una soluzione che metta d'accordo tutti. Le nostre preoccupazioni sono state fatte presenti, perché l'area delle Viote è quella meno antropizzata. Nel lungo periodo bisognerà fare delle scelte ben chiare, se vogliamo parlare di transizione ecologica. Il nostro non è un no a prescindere. Sono tanti per esempio gli impianti sciistici dismessi oltre il confine del Brennero, dove invece si è puntato sull'utilizzo di quelli più grandi".

 

Anche il consigliere comunale di Europa Verde Trento Andreas Fernandez aggiunge: "Già nel dicembre del 2004, 20 anni fa, nel rapporto 'Innevamento artificiale nelle Alpi' di Cipra fra le conclusioni si legge: 'Privo di fondamento utilizzare l’effettivo o incombente cambiamento climatico come argomento a favore dello sfruttamento delle zone di alta montagna e della costruzione di impianti di innevamento, restando fedeli a tutti i costi a un turismo invernale di tipo tradizionale, minimizzando o ignorando il surriscaldamento del clima'. Nel frattempo per il Bondone abbiamo fatto poco e non ci siamo attrezzati. Forse conviene partire da qui e trovare insieme a chi in montagna ci vive e ci lavora delle soluzioni alternative; che non sono di sicuro l’accanimento terapeutico a base di pompaggio".

 

La siccità e la scarsità idrica che stanno affliggendo le nostre montagne sono in contrapposizione con l'innevamento artificiale? "L’acqua, depositata sulle piste sotto forma di neve artificiale, viene a mancare altrove, e non solo nei periodi di siccità - prosegue Fernandez - manca in ecosistemi sensibili e in attività umane che in una scala delle priorità hanno più peso. E poi si sottovaluta il fatto che proprio un ambiente intatto e la bellezza del paesaggio rappresenterà sempre di più un capitale estremamente importante per il turismo. L’impatto ambientale e paesaggistico alle Viote potrebbe essere molto critico". 

Il bacino di Mezavia non basta e costa troppo il pompaggio? "Da sciatore, mi sono messo il cuore in pace - conclude il consigliere - lo sci da discesa sotto certe altitudini urta sempre di più contro limiti finanziari, ecologici, culturali e gli impianti di innevamento danno il loro contributo negativo concentriamoci su come sostenere il settore turistico per non trovarci in una situazione molto peggiore fra 15 anni e per i 39 chilometri di fondo, elemento distintivo della montagna di Trento, puntiamo alle soluzioni più innovative e sostenibili di mantenimento. In Consiglio comunale e nella Commissione ambiente che presiedo non c’è ancora stato un vero e proprio confronto; ci saranno da considerare molti fattori, come ad esempio la netta contrarietà delle Asuc".

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
22 gennaio - 11:10
Giorgio Del Zoppo (per tutti 'Gufo') è stato trovato a letto esanime dopo esser stato stroncato, a soli 55 anni, da un malore
Cronaca
22 gennaio - 09:40
L'incidente è avvenuto ieri e nel pomeriggio sono scattate le ricerche dopo che l'anziano non aveva fatto ritorno a casa
Cronaca
22 gennaio - 10:04
I tre ordigni sono stati ritrovati da un sub a circa venti metri di profondità, immediata la segnalazione alla Guardia Costiera
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato