LE FOTO. Temperature sotto zero: scatta l’irrigazione anti-brina per salvare meli e ciliegi. Così la campagna si trasforma
Da almeno tre giorni in alcune zone del Trentino il termometro è sceso più volte sotto lo zero e per gli agricoltori si presenta il problema delle gelate. Il presidente di Coldiretti: “Attivata l’irrigazione anti-brina per proteggere ciliegi, albicocchi e alcune varietà di mele”
TRENTO. In diverse zone del Trentino da alcuni giorni le temperature notturne sono scese sotto lo zero, ciò può comportare dei rischi per alcuni tipi di colture. Proprio per questo certi agricoltori stanno ricorrendo alla cosiddetta “irrigazione anti-brina” che consente di mantenere la temperatura a zero gradi, ricoprendo gli organi vegetali con uno strato di ghiaccio. In sostanza la tecnica sull’erogazione continua di acqua che consente la creazione di uno strato di ghiaccio che mette al sicuro le piante. L’effetto indiretto è quello di trasformare completamente lo scenario della campagna.
“È da almeno tre giorni – conferma Gianluca Barbacovi presidente di Coldiretti Trentino-Alto Adige – che in alcune zone del Trentino si ricorre a questo espediente per proteggere ciliegi, albicocchi ma in certi casi anche meleti. Il problema è che negli ultimi giorni le temperature sono scese, anche se in maniera scostante, sotto lo zero. Per esempio nella zona di Besenello si è arrivati anche a meno 7 gradi mentre in altre località il termometro e sceso di 4 o 5 gradi sotto lo zero”.
Per ora l’irrigazione anti-brina è stata attivata nella zona di Arco, Lavis e da alcuni agricoltori di Trento sud e della Vallagarina. “Al momento lo stadio fenologico del melo è molto indietro e la preoccupazione non è altissima rispetto le gelate. Il problema per il momento coinvolge soprattutto i ciliegi perché le gemme in questo periodo iniziano a gonfiarsi e ad aprirsi quindi c’è qualche rischio in più”.
Come riporta Coldiretti, attualmente, non sono pervenute segnalazioni per danni alle colture, ma l’attenzione resta alta. “Per quanto riguarda i meli – aggiunge Barbacovi – i problemi maggiori sono per la varietà Gala, la più precoce, che a Trento sud si raccoglie verso il 10 agosto, ma anche per la Pink Lady che pur essendo la varietà più tardiva che si raccoglie fra ottobre e novembre è fra le prime a partire”.