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Atomizzatori in azione vicino alle case a Trento, l'appello dei residenti: ''E' contro la legge. Sindaco e amministratori ci tutelino''

Il Gruppo AgriCultura Trentino ha raccolto le lamentele di molte famiglie del quartiere la Vela dove, riferiscono, nonostante sia stata chiamata più volte anche la polizia locale mentre il contadino irrorava anche alle 10.30 in luogo sensibile (vicino alle case) nulla sarebbe stato fatto: ''Vogliamo risposte. La delibera provinciale impedisce certi comportamenti''

Le immagini scattate dai residenti
Di Luca Pianesi - 07 agosto 2019 - 06:01

TRENTO. ''Atomizzatori in azione in prossimità delle case, senza rispetto di distanze e orari, sversamenti, cattivi odori, rumore fin dalle prime ore del mattino e rischi a danno di salute e ambiente rappresentano e testimoniano con foto e filmati (che abbiamo visionato e possiamo assicurare che sono davvero tanti ndr), il cocktail e l'accorato appello promosso da una pluralità di famiglie residenti in località Vela di Trento''. Questa la denuncia di alcuni cittadini che vivono nella zona di via Santi Cosma e Damiano nel quartiere ovest di Trento che si sono rivolti al Gruppo AgriCultura Trentino per farsi aiutare e avere delle risposte dall'amministrazione.

 

Il Gruppo da tempo si occupa di sensibilizzare e di aiutare la comunità a cambiare rotta in campo agricolo convinto che la produzione di tipo industriale, che si serve di grandi quantità di pesticidi e veleni, sia pericolosa per la salute dell'ambiente e degli uomini e dannosa per il clima. Ed è noto che proprio il Trentino sia uno dei territori più problematici del Paese in questo senso (QUI APPROFONDIMENTO). Nel 2017 una delibera provinciale ha fissato nuovi paletti per l'esecuzione dei trattamenti vicini ai luoghi sensibili fissando che a distanze inferiori ai 30 metri da scuoleasilipiste ciclabilizone pedonaliparchi giochicampi sportivistrutture sanitarieresidenziali e sociosanitarie si possono effettuare solo dalle 21 alle 7 a prescindere dal grado di tossicità (una norma che, come avevamo analizzato, in realtà aggiungeva rispetto al 2015 altre due ore per irrorare ogni giorno QUI APPROFONDIMENTO). 

 


 

Norme che, a quanto riferiscono i residenti della zona e il gruppo ''AgriCultura trentino'' non verrebbero rispettate. ''Si segnala - scrive il secondo - un atteggiamento di indifferenza rispetto ai 'Luoghi sensibili' e alle 'Modalità di esecuzione dei trattamenti' come definiti e disciplinati rispettivamente dagli articoli 2 e 4 della delibera provinciale 228/2017. Atomizzatori in azione in prossimità delle case, senza rispetto di distanze e orari, sversamenti, cattivi odori, rumore fin dalle prime ore del mattino e rischi a danno di salute e ambiente rappresentano e testimoniano con foto e filmati, il cocktail e l'accorato appello promosso da una pluralità di famiglie residenti in località Vela di Trento. Cittadini che sentendosi completamente soli decidono di contattare il gruppo Agricultura trentino nel bisogno di ascolto per esprimere il loro disagio, la loro rabbia e preoccupazione per una situazione di invivibilità che da anni viene determinata dal cosiddetto metodo di lotta integrata''.

 

''Preme evidenziare - prosegue il Gruppo - che vi sono residenti che soffrono di patologie invalidanti cardio respiratorie documentate dalla Apss. Confinare con un vigneto significa dover fare i conti con i protocolli di irrorazione che permettono un massiccio e frequente uso di pesticidi. A norma di legge si è vittime di rischi per salute e ambiente di cui la popolazione non è adeguatamente informata e sensibilizzata attraverso specifici programmi come invece previsti dal piano nazionale''.

 

I residenti della zona, esasperati, hanno più volte chiamato la polizia locale ma il Gruppo AgriCultura spiega che ''è risultata inutile ogni richiesta d'aiuto tentata e promossa alla polizia municipale che nel tergiversare sui fatti e nel girare intorno al problema dimostra di non avere né competenze, né poteri d'azione. Lo scorso 27 luglio - spiegano ancora - è stata nuovamente chiamata ed è intervenuta senza alcun risultato concreto. Seppur l'irrorazione stesse avvenendo alle 10.30 del mattino in un luogo sensibile, qual è un insediamento urbano. Nessuna sanzione è stata comminata e tanto meno sono state applicate altre disposizioni in materia di salute pubblica e di tutela dell'ambiente''.

 


 

Le richieste, a questo punto, sono chiare e rivolte agli amministratori e al sindaco di Trento, quale responsabile della salute pubblica: ''Vogliamo si facciano garanti della sicurezza sanitaria e ambientale - conclude il Gruppo - di conoscere le sostanze che nell'anno 2018 e in quello corrente sono state e vengono irrorate nel campo adiacente a via Santi Cosma e Damiano n. 42 A-B-C. Di conoscere se e quali controlli sono stati effettuati in loco per la verifica del rispetto dei mezzi usati per l'irrorazione, delle distanze e orari e di eventuali sversamenti; di essere informati dell'effettuazione dei trattamenti e dei rischi e i potenziali effetti acuti e cronici per la salute umana e degli animali domestici. Ricordiamo che larga parte della comunità scientifica ha ampiamente affermato e pubblicato, su una mole di riviste scientifiche, la pericolosità dei pesticidi e la relazione tra esposizione e salute umana. Riteniamo che i cittadini debbano trovare garanzie e tutele nel rispetto di diritti fondamentali nonché costituzionali, quali diritto alla salute, all'ambiente e al proprio domicilio''.

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