IL VIDEO. In Germania vince Merz, l'analisi del dopo voto al Goethe Institut
Roma, 24 feb. (askanews) - La Germania e l'Europa tutta hanno seguito con il fiato sospeso l'esito delle elezioni tedesche di domenica 23 febbraio consapevoli del loro impatto sullo scenario politico continentale. Ad approfondire le implicazioni del voto - che ha visto i conservatori dell'Unione Cdu-Csu guidati da Friedrich Merz primo partito con il 28,5% (+4,4), l'ultra destra AfD seconda con il 20,8% (+10,4) e a seguire i socialdemocratici al 16,4% (-9,3%) - mercoledì 26 febbraio, il Goethe-Institut ospiterà a Roma (alle 19) un incontro con esperti italiani e tedeschi, che analizzeranno i risultati e le possibili ripercussioni per l'UE.Tra gli ospiti del dibattito moderato dalla giornalista Francesca Sforza, il direttore di Limes, Lucio Caracciolo e Jochen Roose, sociologo specializzato in opinione pubblica e comportamento elettorale presso la Konrad-Adenauer Stiftung a Berlino."In Germania il governo non è stato rieletto, la Spd, il partito del cancelliere ha ottenuto il peggior risultato della sua storia e i cristiano-democratici hanno vinto le elezioni e Friedrich Merz sarà il nuovo cancelliere", ha commentato."Il risultato non è semplicemente il cambiamento da un governo a un altro. Ciò che vediamo è un elettorato frammentato", ha aggiunto l'esperto.Dalla Friedrich-Wilhelms-Universitaet di Bonn invece arriva il professore Frank Decker, politologo ed esperto di sistemi di governo, riforme democratiche e populismo:"Il risultato delle elezioni contiene un brutto messaggio e per fortuna un messaggio non troppo brutto - ha spiegato il professore - il brutto messaggio è che il Paese è come tanti altri Paesi europei e gli Stati Uniti scivolato fortemente a destra. La buona notizia è che la Germania può continuare a essere governata dal centro democratico. Cdu-Csu e Spd hanno insieme una maggioranza sufficiente per formare una coalizione".Il fatto che l'Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) e i liberali di Fdp non abbiano superato la soglia di sbarramento del 5% (rispettivamente rimasti fermi al 4,97 e al 4,3%) al Bundestag, permette a Unione Cdu-Csu e Spd di avere i numeri per formare un governo a due, per una Germania più stabile. E se Olaf Scholz si è fatto da parte, Merz non può permettersi un fallimento, perché nel 2029 l'estrema destra tedesca potrebbe diventare ancora più forte. "Sono fiducioso che gli attori che stanno arrivando, Friedrich Merz e Boris Pistorius sono consapevoli di questa responsabilità", ha concluso Decker.