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10/02/2025 - 19:02

IL VIDEO. La sanità del futuro alla Cernobbio School dal 19 al 21 febbraio

Cernobbio(Co), 10 feb. (askanews) - Dagli ospedali virtuali alle nuove frontiere per far fronte alle malattie rare, ma anche infezioni correlate all'assistenza, malattie cardiache, diabete, Alzheimer, senza dimenticare l'obesità o le infezioni virali come Hiv e epatite C. Sono alcuni dei temi che verranno affrontati durante la seconda edizione della Cernobbio School di Motore Sanità che si terrà a Villa Erba dal 19 al 21 febbraio. Una tre giorni che si propone come incubatore di idee innovative e proposte concrete, con un focus particolare su come il mondo stia affrontando i temi della salute pubblica a livello globale."L'intelligenza artificiale, così come altre tecnologie - ha detto Alessio Butti, Sottosegretario con delega all'innovazione - sarà fondamentale per lo sviluppo di terapie sempre più mirate per migliorare le condizioni del paziente. Poi ci sono tutti gli aspetti tecnolgici che consentono la telemedicina, la teleassistenza, e tutto questo è innovazione, ecco perché dobbiamo lavorare insieme, il mondo degli operatori sanitari, di queste associazioni che organizzano eventi e ovviamente il mondo politico perché ci sia un confronto continuo e diretto".Sono previsti, tra gli altri, gli interventi dei ministri Schillaci, Foti e Pichetto Fratin con l'innovazione tecnologica, che ormai tutti considerano cruciale per garantire cure migliori, sostenibili e accessibili a tutti, a fare da filo conduttore in un confronto che coinvolgerà anche i rappresentanti delle istituzioni locali, attori chiave per evolvere dal concetto di medicina territoriale a quella di medicina di comunità."Io credo - ha osservato Mariella Enoc, Procuratrice speciale Ospedale Valduce di Como - che non si tratti solo di territori geografici, ma sostanzialmente si tratti di persone, quindi una medicina che cura è una medicina fatta di persone, e in questo senso il ricordo del Covid ci può aiutare, fatta di medici, paramedici, di amministrativi, di investitori, di tutti coloro che fanno sì che la medicina sia davvero vicina alle persone. Questo è il senso di una comunità che cura".Una scelta dettata dall'avanzata nella popolazione delle malattie croniche che punta a garantire da una parte monitoraggio e assistenza anche infermieristica a domicilio, e dall'altra medici di base che lavorano in squadra in studi medici associati, assicurando l'integrazione con gli specialisti ospedalieri ed evitando allo stesso tempo che questo tipo di pazienti, così come quelli acuti dimessi in un tempo breve, vada impropriamente in Pronto Soccorso.

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