IL VIDEO. La Cina di Olivo Barbieri, una fotografia oltre la realtà
Torino, 20 feb. (askanews) - Uno sguardo d'artista sul periodo in cui la Cina è diventata la potenza che oggi conosciamo, ma anche una mostra-ragionamento sulle possibilità della fotografia contemporanea e sull'evoluzione del medium. Alle Gallerie d'Italia di Torino è aperta l'esposizione "Spazi Altri" di Olivo Barbieri, fotografo a suo modo "decisivo" sulla scena del presente."La sua modalità di racconto, le sue intuizioni, la capacità di ricorrere a tecniche estremamente attuali oggi con largo anticipo - ha detto ad askanews Michele Coppola, direttore Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo - dimostra come sia stato realmente in grado di aggiungere e di offrire un'opportunità di lettura e anche di gradevolezza e piacevolezza in un mondo della fotografia che avvertiva l'esigenza di una rottura".Le immagini sono potenti ed evocative, 'strane' come solo la buona arte riesce a essere. "Olivo - ha aggiunto Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d'Italia di Torino - è il più importante sperimentatore di cui disponiamo in Italia oggi e probabilmente il fotografo che più di tutti gli altri ha portato la fotografia italiana fuori dai confini nazionali". Il progetto sulla Cina è anche un modo per ragionare sull'idea stessa di realtà fotografica, evidente dal lavoro di Barbieri, ma, in fondo, sempre irraggiungibile. "La realtà - ha detto ancora Carloni - è un flusso di informazioni che parte dall'osservazione di quello che la macchina davanti e poi in realtà diventa quello che il fotografo ha in testa. E Olivo non fa altro che diventare in un certo senso un autore che, riprendo le sue parole, 'capitalizza l'eredità che c'è stata in 10.000 anni di storia', cioè dalle grotte a 1989 quando è andato in Cina". L'esposizione è un nuovo capitolo del progetto "La Grande Fotografia Italiana" a cura di Roberto Koch, con cui la Intesa Sanpaolo vuole celebrare i grandi maestri della fotografia del Novecento del nostro Paese. Con un'idea precisa del ruolo del museo torinese: "Uno spazio di indagine, di incontro, di riflessione - ha concluso Michele Coppola - sul valore che ancora oggi mantiene la fotografia e il suo ruolo nella contemporaneità".Un ruolo che, sulla scena più ampia dell'arte, è sempre più centrale.